mercoledì 21 ottobre 2009

Obesi in piazza

Succede a Londra, dove gli obesi hanno iniziato da qualche tempo sull'esempio statunitense a prendere coscienza dei propri diritti e, di conseguenza, a reagire alla crudele discriminazione di cui sono vittima a tutte le latitudini. Ecco la news apparsa su BlitzQuotidiano, mentre l'originale è su BBC:
La carica degli obesi: “stop discriminazioni, vogliamo una legge”
Gli obesi non ci stanno e scendono in campo contro quelle che giudicano atteggiamenti discriminatori. A Londra un gruppo di attivisti ha organizzato una manifestazione davanti all’ufficio del sindaco, il conservatore Boris Johnson.

L’appello rivolto al primo cittadino è quello di farsi capofila nella lotta contro il “fat-ism” (è il termine coniato per definire l’atteggiamento discriminatorio contro le persone obese) promuovendo una legge che lo bandisca, innanzitutto dai luoghi di lavoro.
Proprio come accade nel caso di discriminazione su base razziale, di età o religione. La proposta prende ispirazione da quanto accaduto a San Francisco, in California, dove è entrata in vigore una legge che riconosce e bandisce il ‘fat- ism’ appunto, in particolare impedendo ai medici di fare pressione sui pazienti perchè perdano peso.

Secondo gli attivisti, appartenenti al gruppo “Size Acceptance Movement”, recenti sondaggi mostrano che il 93% dei datori di lavoro sono più propensi – anche a parità di competenze – ad assumere una persona magra rispetto ad una sovrappeso.
Da segnalare che BBC sottolinea come non vi sia alcuna protezione pro-obesi nelle leggi anti-discriminazione nel Regno Unito, con la sola eccezione dell'obesità causata da alcune specifiche disabilità.

L'aspetto più interessante di questa manifestazione rimane comunque il fatto che il movimento per la fat acceptance seppur lentamente inizia a scaldarsi e a muoversi anche in Europa. Quanto ci vorrà perché anche gli italiani aprano gli occhi?

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