venerdì 14 maggio 2010

Quelle signore negli spot killer

Di un bel post di Domitilla Ferrari catturo e riproduco qui senza ritegno una parte, comprensiva di foto, che trovo azzeccatissima. Eccolo di seguito:
"Qualche mese fa ho scattato questa foto, la campagna abbonamenti di GetFit. Triste. Anche perché io le donne in carne in palestra (quelle due-volte- due che mi è capitato di andarci) non le ho mai viste.
Perché non ci vanno? Forse anche colpa di questo tipo di pubblicità che le mette (e deride) davanti allo specchio?


Pare ci sia cascata (prima e peggio) anche Ikea.


Stessa taglia (della modella), messaggio condivisibile, ma appeal zero per la campagna di sensibilizzazione sui disturbi alimentari. Come se il problema fossero solo i chili in più e non quelli in meno.


Milano, periferia.
In quanti l’hanno vista? E in quanti l’hanno capita? Io no".
In calce aggiungerei solo una nota sui disturbi alimentari di cui all'ultima foto: non solo l'immagine non è centrata come sottolinea Domitilla a mio avviso è anche discriminatoria, a meno che non si ritenga che una donna seminuda accanto ad un messaggio volgarotto del genere possa essere un'immagine costruttiva. Ma immagino che le regole della pubblicità da tempo non si occupino più di banalità del genere.

5 commenti:

  1. Ma non c'era un Giurì che sanziona le pubblicità offensive?

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  2. A me era piaciuta la risposta scritta da qualcuno sopra il primo cartellone:

    http://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2009/09/commento.jpg

    Sì Pretendiamo di Più!
    Di riprenderci il nostro corpo:
    femminile, maschile, ma non commerciale!
    Che la "creatività" dei pubblicitari abbandoni
    questa banalità.
    Che nessuno si lamenti se imbratto col pennarello
    qualcosa che imbratta la nostra DIGNITA'


    fonte: http://pt-pt.facebook.com/note.php?note_id=144008402730


    Layla

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  3. al di la del grasso, magro, basso, brutto e bello, qua ci trattano tutti da carne da macello (scusa la rima) è questo che mi fa incazzare, non c'è dignità, nessun rispetto, siamo cose, oggetti da modificare a piacimento di chi decide se si è ok o meno, se non ci adeguiamo (secondo "loro") siamo emarginati...ecco mi piace pensare a 42 anni suonati di essere unica, con una testa pensante e un cuore che i più sensibili riconoscono. Spero che un giorno la massa si ribelli a questo conformismo schifoso...e come dice la mia amica Pralina: Pasta Siempre!
    Sab.

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  4. Linko anche un'altra bella analisi del cartellone della palestra getfit...

    http://chapteronetobecontinued.wordpress.com/2009/09/24/il-payoff-e-mio-parte-seconda/

    Layla

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  5. Sono d'accordo con te Sabrina, la cosa inquietante è che mi sembra che vada peggiorando... :S
    Bellissima l'analisi suggerita da Layla, dà proprio l'idea di dove siamo :S:S
    (fantastica analisi direi)

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