domenica 16 febbraio 2014

Dover fronteggiare l'odio

Ha ancora senso tentare di arginare l'odio verso le diversità ponderali? L'odio cresce di volume, di intensità, di diffusione, con o senza l'aiuto dei media



E' dura, ragazzi miei. Avere a che fare ogni giorno con l'odio turba il mio zen. Mentre qui lavori sul linguaggio, cerchi di comprendere i meccanismi più profondi di una comunicazione distorta, mentre ti spingi quale missionario elettronico a suggerire e instillare dubbi, là fuori interi eserciti di umani si esercitano nel tiro ai cicci e alle cicce.

Io non posso dire che le clamorose cadute di stile nei media - l'ultima quella di Striscia La Notizia - siano la causa primaria di questo odio diffuso e radicato, ma è sconcertante che dinanzi ad una cronaca piena di dolore e bullismo non ci sia una sola iniziativa pubblica o privata che prenda di mira l'odio in modo sistemico e informato. Non che ci siano vie rapide, l'evoluzione richiede tempo, ma in quale Italia viviamo? Oggi ho preso un paio di schermate da Twitter con lo smartphone, ve le pubblico qui sopra. Sono solo alcuni esempi di cosa emerge in un network evidentemente più asociale ogni giorno che passa. Poco conta che proprio su Twitter si trovino link ad articoli controcorrente, perché non basta qualche intelligente salmone ad invertire il moto di un fiume.

Le più alte cariche pubbliche qualche volta, solo qualche volta, dinanzi a episodi di bullismo che coinvolgano i giovanissimi, si spendono a propagare indignazione a 360 gradi preannunciando una nuova epoca di amore e prosperità. Poi, quei due-tre giorni dopo, passata la buriana, rimaniamo i soliti dieci qui al fronte a tentare di frenare l'ascesa dell'odio. Perché, ragazzi miei, il problema non è più controbattere all'odio verso le diversità ponderali, raccontare la vita e la Scienza, qui il problema è che l'odio è sempre più diffuso e intenso, socialmente condiviso, il ciccione viene messo in guardia da gruppetti di bulli spalleggiati da una comunità connivente, la cicciona viene dileggiata in pubblico con foto e commenti a seguire.

L'odio, come indica un rapporto di cui abbiamo parlato proprio su queste pagine nelle scorse settimane, non fa che crescere, il suo rumore è sempre più invadente, la crisi sociale è già in pieno svolgimento.

E' dura, quindi. Mi chiedo quando prenderanno posizione i tanti cittadini silenziosi, che pure conoscono il valore della complessità umana? Bisogna per forza attendere che qualche incidente capiti in famiglia per aprire gli occhi? Quando inizieremo ad intaccare questa un tempo sotterranea - ma ormai assai più palese - connivenza tra bulli della normoforma?

Scusate questo sfogo, amici miei, domani vedo di tornare a parlare delle altre novità. L'odio, ahimé, di nuovo non ha nulla. Anche per questo dovremmo già sapere dove invariabilmente conduce.


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