La libertà dimensionale

Negli States la chiamano Size Acceptance, qui da noi può essere tradotta solo malamente con qualcosa come "accettazione dimensionale" o "comprensione dimensionale", in ogni caso con qualcosa che sottragga obese ed obesi dal giogo di una discriminazione dalle radici antiche e dia loro la possibilità di essere sereni ed orgogliosi per ciò che sono.

Size Acceptance significa credere in una società resa più ricca dalle diversità, sostenere la libertà dimensionale dell'individuo, tornare a considerare l'obesità prima di tutto un fatto privato, costruire una socialità dell'inclusione, cancellare il pregiudizio antiobeso fondato su luoghi comuni e ignoranza.

Nel mondo presto vi saranno 800 milioni di obesi, in Italia una persona su 10 è obesa, e altre 3 sono in sovrappeso (dati OMS 2008). Questo significa che battersi per pari diritti sul lavoro, nella scuola e nei rapporti sociali nel loro complesso significa lottare per una società più interessante e felice: quando la Size Acceptance sarà un concetto compreso e diffuso l'intero paese avrà da guadagnarne perché un decimo dei suoi cittadini vivrà una vita più soddisfacente.

A questo obiettivo, quindi, non devono lavorare solo i diretti interessati, i discriminati in quanto obesi, ma anche chi li conosce e li frequenta, chi ha visto con i propri occhi cosa oggi significhi discriminazione e, più in generale, chi desidera dare corpo alla promessa di un paese migliore.

Chi vuole collaborare al blog, denunciare episodi di razzismo, proporre nuove idee e sostenere questa grande battaglia può scrivere nei forum dei post o direttamente all'autore del blog, Paolo De Andreis.

(Bracciano - 10 febbraio 2010)