sabato 22 agosto 2009

Ciccioni, Easyjet tenta di tappare la falla


Son da considerare preziose le parole con cui la compagnia aerea low-cost si è rimangiata l'ignobile trattamento riservato ad una signora italiana di 55 anni, una donna "voluminosa" a cui il personale della compagnia ha chiesto di pesarsi dinanzi a tutti e quindi di procedere all'acquisto di due biglietti anziché uno.
"EasyJet ha formulato le proprie scuse alla passeggera: "Si è trattato di un imperdonabile e personale errore degli addetti al check-in. - dichiara Thomas Meister, corporate communication manager della compagnia - EasyJet, infatti, non ha nel suo regolamento una sezione che riguardi il peso dei passeggeri. La compagnia si rammarica per quanto successo e informa che avvierà un'inchiesta interna per verificare le circostanze dell'accaduto". "Non capisco - aggiunge - come possa essere successo. La nostra compagnia non prevede alcuna condizione particolare relativa al peso dei passeggeri. Ci sono nei regolamenti indicazioni relative allo spazio tra gli appoggiamano dei sedili, che deve essere di 44 cm per garantire comfort ai viaggiatori, ma nessun riferimento al peso. Ci aspettiamo che una persona che sa di non poter viaggiare comodamente, tenuto conto di queste dimensioni, decida di comprare due posti, ma per noi è difficile accertarlo al momento dell'acquisto del biglietto. Non chiediamo certo ai nostri clienti quanto pesano! E comunque quand'anche fosse ipotizzabile chiedere, in casi particolari, il pagamento di due posti, non è senz'altro accettabile che si chieda a un individuo di mettersi sulla bilancia per vedere quanto pesa".
Molti problemi rimangono: EasyJet non dichiara che in linea di principio non potrà essere chiesto un biglietto doppio ad un passeggero obeso né va oltre una difesa d'ufficio dell'immagine della compagnia, ma di fronte alla spregiudicatezza di altre aziende del volo quando hanno a che fare con gli obesi ben venga una seppur parziale ritrattazione dell'operato dei suoi funzionari.

In attesa di sapere quali provvedimenti verranno presi nei confronti degli autori di questo gesto razzista e umiliante, rimane per noi tutti riferimento assoluto la sentenza della Corte Costituzionale canadese che lo scorso novembre ha affermato l'obbligo per le compagnie aeree di fornire due posti ai passeggeri a cui un posto solo non bastasse, e senza "extra charge". Il motivo è ovvio: se si inizia a discriminare i passeggeri in base alla loro forma si intuisce da dove si comincia ma non si ha la più pallida idea di dove si potrebbe arrivare. Un discorso che, come detto tante volte su queste pagine, certo non si ferma alle compagnie aeree.

1 commento:

  1. Complimenti per l'articolo e EVVIVA per la decenza che in qualche parte del mondo ancora esiste! ;-)

    Per quanto mi riguarda, quando ho pensato di non riuscire a stringermi tutta in un posto solo ho speso INUTILMENTE il doppio per due posti. Alla fine, il bracciolo si abbbassava lo stesso!
    Lo ammetto, magari la persona vicino a me non avrebbe viaggiato al massimo della comodità... Del resto chi viaggiava accanto a me era una mia amica-acciughetta (preparatissima all'eventualità di doversi stringere per un'ora e mezza: che tortura insopportabile, vero?).


    Per me la vera R2 (Rivoluzione Ragionevole) si avrà quando pesarsi di fronte a tutti non sarà in nessun caso una vergogna, ma capisco che ora "possa esserlo".


    Tornando al tema del post: anche se io fossi disposta a pagare (avendo i soldi), sarebbe bello se la *minoranza* (1/3!) di popolazione che pesa di più non dovesse pagare due posti... e potesse usufruire dei posti più larghi che obbligatoriamente ogni compagnia aerea dovrebbe calcolare per eventuali soggetti sovrappeso...

    tutto dipende da come l'obeso verrà valutato (orribile): malato da rispettare o peso da (pesare e) accollarsi.

    [so che siamo INDIVIDUI degni di rispetto innanzitutto. Purtroppo molti si fanno convincere del contrario.]

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