lunedì 22 febbraio 2010

Donne, nudità, orgoglio e size acceptance


"La donna americana mediamente pesa il 25 per cento in più delle modelle che vestono gli abiti che vengono commercializzati per lei. Si tratta di una imponente industria costruita attorno al vendere alle donne modi per avvicinare i propri corpi ad una fantasia. Il messaggio è il tuo aspetto non è il migliore, ma se compri il nostro prodotto ti ci puoi avvicinare".

Così Leonard Nimoy, celebre attore e regista e da lungo tempo raffinato fotografo, ha descritto a suo tempo il Full Body Project, un lavoro nel quale vengono presentate immagini di donne senza veli, donne di grandi dimensioni che non hanno alcuna intenzione di nascondere la propria femminilità, rivendicando al contempo il proprio diritto a conquistarla ed esporla a proprio piacimento. Si tratta, evidentemente, di un lavoro liberatorio per chi ne è coinvolto ma soprattutto per il pubblico, una spina nel fianco agli ideali di bellezza e magrezza che sconvolgono la vita di milioni di persone in tutto il mondo.

"Le donne in queste pagine - ha anche dichiarato Nimoy - presentano con orgoglio i propri corpi. Si accettano e rispettano se stesse ed io spero che questi sentimenti possano trasmettersi ad altre".

5 commenti:

  1. Le fotografie sono belle i soggetti molto meno

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  2. anche questa: http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/melandri-taglia-trentotto/melandri-anoressia-reazioni/este_10165803_58380.jpg

    probabilmente è una bella foto ma il soggetto, lo è molto meno...
    belle le costole in rilievo è... e gli zigomi? la donna in brail..

    cmq... la bellezza è un aspetto puramente soggettivo e proviene dall'essenza che ognuno di noi proietta su ciò che osserva...
    inutile quindi dire che quelle donne sono brutte.... di certo lo è molto di più sottolineare come gli stilisti adoperino soggeti per lo più inadeguati per la "rappresentazione" della donna, la quale appunto è "il 25% più grassa"...
    questo appunto, come altri, è semplicemente un dato di fatto oggettivo.

    JE

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  3. Bellissimo leggere "Si tratta, evidentemente, di una spina nel fianco agli ideali di bellezza e magrezza" e trovare il primo punto sul vivo due righe più giù. :D Naturalmente anonimo ;)

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  4. @Layla
    eheh sono d'accordo, la strada è tanta ed è tutta in salita :D

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  5. Scetticismo e preoccupazione

    Fra scrollate di spalle e parole di supporto, sorprese e tutto quanto ne consegue, davanti a certe mie decisioni noto sempre un'ombra di scetticismo e preoccupazione.

    Non arrivasse da gente che ritengo molto intelligente, non ci darei peso.
    Ma quando una mia condizione psicologica viene scambiata per il mio solito accanimento a non accettare le cose per come sono fatte, e cercare sempre di cambiarle (cosa che faccio spesso, e' vero, mi son ripromessa di non accettare le cose che non mi van bene come dato di fatto, questo non vuol dire pero' che mi faccia andare male cose pur di mettermi a combattere contro qualche mulino a vento), o peggio viene allegramente ignorata come se in fondo sia soltanto un colpo di testa che passera', o insultata deliberatamente venendo presa per una recita semplicemente perche' certe consapevolezze sono saltate fuori del tutto consciamente piuttosto tardi, mi domando dove ho sbagliato ad esprimermi.

    Son cose di difficile spiegazione, ricordo che avevo scritto un lungo post in merito, ma l'ho rimosso subito proprio per questo. In primis, e' proprio necessario che il mondo sappia certi dettagli della mia vita e sia libero di reagire ed over reagire nel modo in cui fa sempre, ovvero spesso senza sapere di che cosa sta parlando?
    No, non e' necessario.
    Non che io sia disposta a cambiare idea dopotutto.

    Mi rendo conto tuttavia che sto per abbracciare tutto un mondo di reazioni e cose che come al solito mi infilera' in una brutta categoria superficiale.
    Non che io non ci sia sempre stata sotto quell'etichetta...
    Tutta la vita. Non cambierebbe un granche'.
    Sono sempre stata quella strana, quella che non si sa come pigliare.
    Quella che "vive in un mondo tutto suo" (falso. vi stupireste di quanto sono in grado di VEDERE le cose, certe cose e' proprio guardandole in faccia che si riesce a decidere di non volerci avere a che fare, rimanendo parte integrante del problema.)
    Quella dal comportamento "sbagliato" verso se stessa e gli altri.
    Quella che non scende a compromessi, quella che e' intrappolata e soggiogata da un eterno "mostro" (il peso! - PEEE, sbagliato, quella semmai e' la conseguenza.)che le impedisce di vivere serenamente (?) e che finge di essere felice (??) e a posto con se stessa ma non la e' (???).

    Aggiungere qualche stravaganza in piu' credo che non cambiera' una bella sega.
    Certo che a volte e' frustrante, questo si.
    Non importa quanto chiari si cerca di essere nello spiegare determinati meccanismi, ci sara' sempre qualcosa che non e' possibile comprendere perche' semplicemente non ci appartiene.

    Questo non aiuta a parlarne liberamente, quando sono gia' cose che comunque non si gradisce comunicare in quanto hanno radici intime, che toccano e stabiliscono piu' parti della propria vita.

    Spero soltanto venga quantomeno accettato nel momento in cui potro' veramente decidermi a far quadrare alcune cose, compatibilmente con le possibilita' pratiche.
    Non dico da tutti, ma almeno chi conta.

    Diana
    http://delsysblog.splinder.com/post/22285755



    (spero non sia "troppo" spam ;))

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