venerdì 26 febbraio 2010

Se la tv parla di obesità e discriminazione


No, non succede in Italia ahimé, ma negli States il Size Acceptance Movement è ormai presente sempre più spesso nelle trasmissioni dedicate all'obesità, a dimostrazione non solo dell'importanza che ha assunto nel tempo ma anche della nuova sensibilità che va imponendosi sull'argomento. Un esempio, il più recente, è il talk show FaceOff di ABC (qui una presentazione breve) nel quale per una volta le istanze cliniche sono state poste in secondo piano rispetto ad una questione assai più urgente: la serenità, la felicità delle persone e la pienezza dell'esistenza.

Il titolo della tramissione, "E' ok essere grasso?", è stato sufficiente a scatenare il dibattito tra sostenitori della libertà dimensionale ed oppositori. Si tratta di una domanda provocatoria che, in realtà, ne racchiude numerose altre, come osserva BigFatBlog:
- si può consentire ad una persone di avere e mantenere un corpo più ampio della media?
- essere grassi rappresenta un problema di salute?
- può una persona con un problema di salute scegliere di non occuparsi della cosa?
- l'obesità è causata dalle scelte di vita?
- si può imporre a qualcuno di fare scelte che non aumentino le possibilità di avere un maggiore bisogno di cure in futuro?

Come si vede, dunque, dietro questa domanda c'è una questione di civiltà, di quanto cioè ci si può legittimamente spingere nell'invadere il privato delle persone, e per privato si intende la loro intimità, il loro modo di relazionarsi al mondo, il loro modo di vivere e di intendere la propria vita. Ci vuole attenzione, discrezione e rispetto, perché l'altra faccia della medaglia si chiama razzismo, una parola che vuol dire esclusione, infelicità e che si traduce in una società più piccola, infelice e ricolma di dolore.

Il dibattito è disponibile al link sopra, naturalmente in inglese, sarebbe utile tradurlo in effetti, ma consiglio chi è in grado di seguirlo, se non altro perché qui da noi questo genere di discussione in televisione è ancora fantascienza.

(fonte foto)

7 commenti:

  1. La nostra televisione? La fiera del nulla per antonomasia che persegue lo scopo di formare un popolo sempre più servo ("inconsapevole"?) dei subdoli dettami di chi sta nella stanza dei bottoni.
    Ci vogliono belli, ci vogliono tonici ma soprattutto decerebrati e a queste sollecitazioni nel mio piccolo ho risposto dando via libera al ciccione che è sempre stato in me ma che nella realtà fisicamente lo è diventato davvero da pochi anni.
    Finalmente sento di poter vivere la mia vita nei panni in cui mi sento a mio agio, e non in quelli che qualcun altro avrebbe voluto che indossassi.
    Essere grasso mi piace perché fa parte di me, essere schiavo di una società a sua volta serva, mi farebbe sentire un discriminato senza speranza.
    Ciauz!

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  2. La TV fa male, che altro dobbiamo dire :-((((

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  3. non ho capito questa cosa dell'ingrassare.. ti piace????

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  4. Paolo ma non ti hanno mai invitato in tv a parlare di queste cose?

    Classy

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  5. @anonimo
    No, ma d'altra parte non è che l'argomento discriminazione sia roba da tv italiana eh (appunto).

    @bellygrow
    Credo che i pregiudizi sull'obesità e la sostanziale ignoranza attorno alla questione facciano molti danni, è bello sapere che c'è anche grande diversità nelle risposte individuali a questa "cappa" che ci mettono sopra la testa.

    @anonimo1
    Sì, è vero che la tv fa male, sottoscrivo, però fa male soprattutto quando è fatta male, e quando veicola o dà per buoni luoghi comuni e proposizioni deleteri.
    Una tv che informa e dibatte, come il FaceOff di cui parlavo, penso sia utile. E' un peccato che da noi sia, appunto, così sci-fi da non sembrare in nessun modo neppure una possibilità.
    Ma non ci deprimiamo e andiamo avanti ;)

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  6. Ps. Classy scusa se ti ho preso per anonimo (anonima?), anche se ti leggo da anni. Ma perché non ti registri? (Domanda da un milione di euro).

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  7. Grazie Paolo, preferisco non registrarmi, comunque mi firmo sempre :-)
    Grazie per l'ottimo lavoro, è sempre un piacere leggerti.

    Classy

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