giovedì 22 aprile 2010

Gli obesi sono dei deboli?

C'è un bel dibattito in corso con il gentilissimo Mark Cannelli di Semplifica.com, qui il primo "round", e data la complessità penso sia utile portarlo anche su queste pagine a beneficio di tutti.

Leggendo quell'articolo avevo suggerito a Mark alcune specifiche sulla realtà psicologica dell'obeso a cui lui stesso ha deciso di rispondere in un secondo articolo che ho trovato molto interessante soprattutto perché ci dà l'opportunità di far emergere alcune cose poco note o poco raccontate: si parla in particolare dell'obesità come elemento fondamentale della personalità dell'individuo.

Per parlarne Mark elenca tre casi di individui diversi ma obesi:
(...) In tutti e 3 i casi che ho elencato, l’obesità finisce per diventare parte integrante di una personalità molto debole che ha bisogno di sorreggersi su qualcosa d’altro. Per questo motivo, persone del genere NON VOGLIONO scendere di peso…farlo equivarrebbe a non sapere più chi sono, perché si ritroverebbero senza un’identità ben precisa:
* Luisa non sarebbe più l’eterna bisognosa di aiuto;
* Antonio non sarebbe più l’enorme biker che con la sua moto domina tutto e tutti;
* Massimo perderebbe il suo ruolo di eterno ricevitore di coccole da parte di tante donne.
La mia sincera opinione è che, in casi come questi, siamo di fronte a dei soggetti che – senza saperlo – soffrono di una grave forma di mancanza di autostima e di fiducia in se stessi. (...)
Nei suoi esempi Mark non solo ha incluso esclusivamente personalità problematiche, che lui definisce deboli, ma ha dimenticato involontariamente numerose altre "tipologie di obeso".

Tra queste, per fare un esempio, l'obeso che ha una vita sentimentale, sessuale e professionale soddisfacente, una persona che non si lamenta delle discriminazioni subite da bambino o da adolescente ma che si risente di dover da adulto pagare il doppio un paio di pantaloni, o di non potersi sedere in certe pizzerie, di non entrare in un apparecchio per la risonanza magnetica, oppure di certe occhiate date alla moglie da gente che la giudica guardando il marito ecc. Mark, cioè, non ha colto un punto che sfugge ai più quando si parla di obesità: l'obesità è sempre una parte integrante della personalità dell'individuo, ha sempre delle conseguenze sulla sua vita e la sua socialità, ma non sempre è l'elemento caratterizzante della persona, come può non esserlo una vista particolarmente acuta, una memoria prodigiosa e via dicendo. Esiste un intero mondo di obesità che vorrebbe semplicemente vedere cancellate le discriminazioni sociali e istituzionali che lo circondano, gente che non ha nessun disturbo della personalità. Persone che se devono occuparsi clinicamente della propria obesità, cosa non scontata, preferiscono farlo in privato col proprio medico.

Mark inoltre afferma:
(...) è vero che delle cause dell’obesità non sappiamo tutto, ma ti posso assicurare che quello che sappiamo è – nella stragrande maggioranza dei casi – più che sufficiente per risolvere il problema.

Quello che vedo è che TUTTE le persone che DECIDONO che ne hanno abbastanza dei loro chili di troppo e che iniziano uno stile di vita più sano e lo mantengono... beh ottengono sempre dei risultati positivi. Come mai? ;-)

Certo, poi ci sarà anche qualche eccezione, ma si tratta appunto di questo: un’eccezione e NON la regola.
Anche questo è un noto luogo comune. In realtà qualsiasi medico dietologo riporta una percentuale di successo negli obesi che ha trattato non superiore al 50 per cento. Per successo si intende persone che hanno cambiato stile di vita, hanno seguito una dieta e si sono ritrovate poi uno o due anni dopo con i chili che avevano perso.

Quello di Mark è però solo un errore a metà. Lui parla delle sole persone che decidono di cambiare stile di vita e lo mantengono, saltando con un po' troppa fretta le caratteristiche specifiche di ogni singolo individuo, la sua storia personale, le sue malattie, le medicine che ha assunto e una marea di altri elementi che influenzano quella decisione.

In realtà, per chiudere, credo che le differenze nell'approccio alla questione emerse in questo dibattito siano riconducibili al fatto che Mark prima che di obesità parla di dimagrimento mentre su questo blog si parla di dimagrire solo incidentalmente. Quello che ci interessa infatti è lottare per il riconoscimento dei pari diritti delle persone che non sono normoforma, e più in generale per la valorizzazione della diversità dimensionale come elemento vitale. Ed è bello che anche su questo ci si possa confrontare in serenità.

4 commenti:

  1. DEBOLI ora siamo pure deboli

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  2. Ho lasciato un commento di là ma pare che il sito non me l'abbia preso... :( Spero sia solo in moderazione!

    Layla

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  3. Sto leggendo i dibattiti con albanesi.it purtroppo non ho FB e non posso intervenire là, ma:

    "Elia Maggiotto: non so se avete visto il film suporsize me, comunque c'è una parte dove il protagonista si chiede come mai, se una persona fuma davanti a noi ci sentiamo tutti più o meno in grado di dirgli, guarda che ti ucciderà, mentre ad una persona fortemente obesa nessuno si azzarda nemmeno a porre un accenno alle condizioni di salute."

    AH AH AH AH ! :D
    davvero non ci resta che ridere: della realtà obesa non sanno e non vogliono sapere nulla.

    Layla

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  4. Mah, sono un po' perplesso sulla cosa di Albanesi. Dando un'occhiata al suo sito (Albanesi.it) e alle cose che scrive penso che siamo molto lontani e non solo sulla questione che più ci sta a cuore.
    In cambio in tanti sembrano poco interessati ad approfondire :-S

    ps. Mark l'ha preso il tuo post hai visto. Ecco lui mi sembra uno che invece si mette in discussione ;)

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