sabato 24 aprile 2010

Il Guardian studia e scodella. Era ora

Marilyn Wann ed altri esponenti del movimento per la Size Acceptance sono interpellati in un interessante e approfondito articolo del Guardian che consiglio a tutti di leggere.

La base di partenza dell'inchiesta/intervista è tutto un programma: "La ciccia significa incapacità di controllo e sovra-alimentazione, il grasso significa povertà e fallimento morale, una combinazione potente di odio sociale e fisico. Ciccia vuol dire una vita fatta di bibite, cibo industriale e nessun limite. L'obeso, con un indice di massa corporea oltre il 30 per cento e con i suoi rotoli di ciccia, diabete di tipo 2 e problemi cardiaci, è una sotto-razza che non può pretendere i pari diritti. Inoltre, questo genere di adulti sono responsabili per tutto quello che va dall'aumento dei costi della sanità alla creazione di una nuova generazione di bambini grassi".

Questa premessa, che il giornale britannico cita per far comprendere a chi legge quali siano i termini del dibattito attuale sull'obesità, viene via via smontata non solo dagli attivisti interpellati ma anche dai medici. Tanto che l'autrice dell'articolo, Louise Carpenter, sembra via via convertirsi alla weight diversity, elegante locuzione sulla complessità delle umane differenze.

Uno dei pregi dell'articolo è la comprensione del momento storico: "Stiamo entrando in un'era - scrive Louise - in cui si utilizzano frasi come obbligo morale o imperativo economico per trasformare i grassi in magri".

Perché si è grassi? A questa domanda Marilyn risponde così: "Calorie che entrano, calorie che si bruciano, questa è solo in parte una spiegazione del perché le persone pesano quel che pesano. Se si guardano ai dati sui gemelli identici, la componente genetica è molto ampia, come nel mio caso. Mia madre è grassa, mia nonna era grassa, e noi tutti, come famiglia, abbiamo sempre mangiato normalmente. Poi dipende dalle patologie che puoi aver avuto nella tua vita, da quali medicine tu abbia preso, o dalla tua sanità mentale. Ci sono persone che mi dicono che non si possono rompere le leggi della fisica, io spiego loro che tutti noi conosciamo almeno una persona magra sedentaria, che mangia molto, non fa esercizio fisico. E dico loro che secondo la loro equazione quella persona dovrebbe essere grassa".

Tra i pregi del pezzo anche l'approfondimento scientifico che indica, se ancora ve ne fosse bisogno, quanto dell'obesità rimanga ignoto, sconosciuto. Tanto che "i ciccioni non sono sempre ciccioni perché mangiano tanto. Vanno considerate cose come la genetica, la depressione, l'isolamento, la povertà, un metabolismo stravolto da una storia di diete yo-yo, il tutto combinato con un grado più o meno consapevole di scelta personale". E Louise ne parla con Linda Bacon, medico e ricercatrice che da lungo tempo investiga la relazione tra obesità e patologia, e viene citato il suo famoso studio del 2002: "Con il contributo di due ricercatori del Ministero dell'Agricoltura e da una celebre ricercatrice dietologa Judith S. Stern, con il finanziamento dell'Istituto Nazionale della Sanità, Bacon ha condotto uno studio clinico su 78 donne con massa grassa tra il 30 e il 45 per cento.

La metà è stata posta a dieta, con controllo delle calorie e pesate, e l'altra metà con il programma HAES (Salute Ad Ogni Dimensione) che incoraggiava il gruppo a fare esercizio e ad accettare se stesse. Dopo i primi sei mesi, gli altri sei hanno visto riunioni periodiche dei due gruppi. Al termine dell'anno, chi aveva fatto la dieta aveva riguadagnato il proprio peso senza benefici di salute. Le donne con HAES, invece, avevano colesterolo e pressione sanguigna più bassi, avevano quadruplicato le energie spese nelle proprie attività senza stare a dieta. Non avevano perso peso". Spiega la Bacon: "Naturalmente, potrebbero anche aver perso peso sul lungo termine mano a mano che HAES è entrato nelle loro vite, ma non lo sappiamo. Ciò che conta è che queste donne erano più in salute e più felici di essere quel che sono".

Insomma un bell'articolo, forse impegnativo ma, in questo senso, emblematico della complessità della questione. Una complessità alla quale non possono sfuggire i tanti che parlano di obesità e diete reiterando luoghi comuni che poco hanno a che vedere con la scienza e niente con la realtà psicologica del ciccione.

(fonte fotina)

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