mercoledì 7 aprile 2010

Le modelle plus vendono di meno


Lo dice uno studio dell'Università dell'Arizona realizzato in collaborazione con ricercatori tedeschi e olandesi. Il succo è che le imprese che si affidano a modelle formose per la propria pubblicità rischiano di veder calare le vendite. Il motivo? Modelle più "normali" di quelle tradizionali, quindi con qualche curva in più, vengono percepite da un numero più alto di consumatrici come più simili a sé e dunque meno credibili: ciò si dovrebbe alla scarsa stima di sé di molte donne, che preferirebbero invece ricevere "consigli" da modelle tradizionali, soprattutto magre, ossia ciò che loro vorrebbero essere.
E non è tutto qui.

"Noi - ha spiegato - una delle autrici dello studio - riteniamo improbabile che i marchi guadagnino quote di mercato utilizzando modelle pesanti nelle proprie pubblicità. Abbiamo rilevato come i consumatori sovrappeso dimostrino una più bassa stima di sé e, probabilmente, un minor entusiasmo nell'acquistare prodotti associati a modelle di peso non normale (al contrario di quanto accade con gli stessi prodotti venduti però senza modelli). Inoltre, consumatori normopeso dinanzi a modelle di peso moderatamente superiore alla media hanno sperimentato una stima di sé più ridotta rispetto a quando hanno guardato modelle magre".

Come tutte le ricerche di questo tipo, evidentemente, dovrà essere confermata da altri studi, cosa alla quale sicuramente lavoreranno aziende e pubblicitari insieme. Se venisse confermato, però, ne esce un quadro desolante, per tante ragioni. La prima e più importante per C.C.D. è l'effetto sulla stima di sé nell'osservazione di modelle pesanti: il fatto che questa possa ancora cambiare a seconda del peso dell'attrice che pubblicizza un prodotto la dice lunga su quanto sia lunga la strada di una riscossa culturale per chi non è normoforma.

Non solo: è ulteriormente desolante se si pensa all'importanza che oggi assume la pubblicità che accoglie modelle e attrici, o modelli e attori, di grande taglia. Ci sono spot, anche se non numerosissimi, che in qualche modo "sdoganano" il ciccione o la cicciona, di cui spesso esaltano la simpatia debordante e la socialità, indirettamente aiutando la causa di chi vorrebbe una società più aperta alle diversità. Se ci sarà una retromarcia su questo fronte la battaglia per la Size Acceptance potrebbe perdere uno dei suoi alleati più importanti.

(nella foto, un'immagine degli spot di un celebre marchio di saponi)

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