giovedì 27 maggio 2010

Sono grassa quanto mi pare!


L'ultimo post di Tasha Fierce è pieno di ammissioni e rivendicazioni, soprattutto però è la misura di quanto è ricolmo il vaso di chi, pur essendo ciccione, si ostina a ritenersi una persona capace di intendere e volere, e di decidere da sé per quanto possibile i propri destini. E che quindi, come ogni altra anima indipendente, finisce per sopportare sempre meno consigli non richiesti, paternalismi diffusi o quel solidale pietismo di cui si parlava di recente su queste pagine. E' un post duro, dalle conclusioni ancora più dure, e più efficaci nel rivendicare il carattere assolutamente privato del rapporto di una persona con il proprio corpo. Ho provato a tradurlo cercando di mantenerne lo spirito. Penso sia una lettura utile a tutti, tanto più in un paese come l'Italia, dove dire agli altri cosa fare della propria vita è una sorta di infezione nazionale. In grassetto i passaggi che mi sembrano più significativi.
"Sono una cattiva obesa. Non posso mentire e dire che faccio quella cosa HAES. Non faccio moto. La maggiorparte di ciò che mangio è cibo da fast food, e mangio anche quando non sono davvero affamata. Mi hanno tolto la cestifellea non solo perché avevo dei calcoli ma anche perché non mi sono mai sforzata di evitare cibi ricchi di grassi, e così ho continuato ad avere dolori. Sì, le mie analisi e i miei dati sono ottimi, ho un rischio cardiaco molto basso né ho problemi di salute a causa del grasso. Ma questo non si deve alla mia costituzione.

Quando qualcuno si vergogna del grasso, la persona che attacca la ciccia spesso si giustifica affermando la propria preoccupazione per la salute della persona grassa. Naturalmente sappiamo che queste sono cazzate. La Grassofobia non ha niente a che vedere con la salute, se qualcuno fosse davvero preoccupato non ci attaccarebbe minacciando la nostra stima in noi stessi. E migliaia di persone grasse possono testimoniare di mangiare sano e fare esercizio. Io, invece, non posso. E allora? L'argomento salute è giustificato nel mio caso? No. Perché il grasso non ha niente a che vedere con la salute. E' il cibo che mangio il punto. E' il fatto che mangio anche quando non ho davvero fame. E' l'assenza di esercizio fisico.

Ciò nonostante, non mi si dovrebbe chiedere di provare che però sto tentando di fare di tutto per non essere grassa ma CAVOLO sono ancora grassa e quindi lasciatemi in pace! Magari sono grassa per costituzione, e allora "scegli di essere grassa". Naturalmente io sarei cicciona comunque anche se mangiassi bene, non mangiassi troppo e facessi esercizio, sebbene sia possibile che lo sarei un po' meno. Ma, bada bene, non me ne frega nulla al momento. Sono lo stereotipo della persona grassa e pigra, ma ho il diritto di essere questo se è questo quello che voglio. Non rappresento il Fat Movement. Non sto tentando di essere un esempio. E, davvero, se non è accettabile essere grassi ma non-HAES allora come possiamo affermare di voler accettare chi è grasso? Stiamo solo accettando chi di sicuro fa tutto quello che deve ma rimane grasso? Noi diciamo che il grasso non è una scelta. E' sbagliato se invece lo è? Ho guadagnato circa tre chili o giù di lì (me ne accorgo da come mi vestono i miei abiti) dalla mia chirurgia semplicemente perché ho scelto di non seguire le regole. Ma questa è la mia scelta e sono certa di non dover venire scomunicata né dagli entusiasti di HAES né dai bigotti grassofobici.

Sembra proprio che quando una persona grassa viene inclusa in una discussione sui media circa il rischio salute dell'essere grassi allora debba presentare una sorta di patente che dica "Io ho abitudini sane". Io sono qui che attendo una persona grassa che si faccia avanti e dica "Sì, ho abitudini alimentari che fanno schifo, e allora?" Perché davvero non sono affari di nessuno il perché io sia grassa o cosa stia facendo per "contrastare" il grasso con scelte "sane". Non sto qua a giudicare voi e mi aspetto di non essere giudicata. Se smetto di mangiare come ora e perdo il peso che ho guadagnato non voglio sentire anatemi da chi se la prende con la perdita di peso. E' il mio corpo, il mio peso, le mie scelte, la mia salute, sono tutti affari miei".

13 commenti:

  1. Qui siamo al pezzo forte. Da dove parte tutto il blog? Dalla società americana che intende "non accettare di pagare i costi sociali del grasso e dell'obesità" sia in termini di trasformazione di opere pubbliche che di spese sanitarie, giusto? E credo - via via - alla tendenza del pianeta a seguire questa nuova forma di xenofobia.

    Perfetto.

    Ora però, abbiamo una persona (che ne rappresenta milioni) che con la massima lucidità, intelligenza, chiarezza, ci dice "io sono pigra, che ca**o volete?!"
    Bene, ogni datore di lavoro, medico, persona che paga le tasse e contro cui la "size acceptance" si schiera, cosa dovrebbe dire, se non che trovare confermate le proprie convinzioni più istintive?

    E' corretto ed è giusto che tu (tu dialogico!!) mi dica "io sono come sono e non sono fatti tuoi", ma la società di cui qui si parla dice "finché restano fatti tuoi, ok, ma se il tuo carattere che rivendichi e difendi con forza esprime pigrizia o incapacità di controllo o desiderio di essere in difficoltà dove altri non hanno problemi, allora non lamentarti, perché sei causa del tuo mal che tu lo consideri tale o meno".

    Questo ci dice l'assicurazione che non vuole pagare l'attacco di cuore di chi rivendica il suo diritto a mangiare cibo spazzatura, questo ci risponde incazzata l'azienda che qualcuno vorrebbe forzare a cambiare la grandezza dei sedili e così via.
    Quella non è una questione di "io sono fatto così fisicamente" ma è una questione di "io voglio essere fatto così".
    Non è più valido il discorso del "i neri sono neri, che vuoi fare, sbiancarli perché a te non piacciono?" ma è proprio il genere di carattere che datori di lavoro e fanatici del farefarefare troverebbero come "pesi per la società".

    Una porta che va bene per tutti, ma non va bene per uno che dice "io voglio mangiare schifezze e non fare moto e ingrassare e tu fatti i fatti tuoi!" non va ridimensionata. O si?
    Va ridimensionata quella della sua casa, ma se la ridimensiona da sola.

    Quando è una scelta - liberissima e legittima - la conseguenza la crei tu, trasformando il corso degli eventi.
    Se nasci ignorante ma per lavorare serve studiare, non puoi lamentarti che non ti assumono per un posto dove serve la competenza e rivendicare la "ignorance acceptance".

    Sono due atteggiamenti diversi e per quanto sia assolutamente indiscutibile il suo diritto e ammirevole l'orgoglio di rivendicare "io sono come sono" dev'essere diritto di chi ha a che fare con questo genere di manifestazione del carattere personale di regolarsi di conseguenza e non accettare: perché anche loro, gli altri, sono come sono.

    Ho trovato estremamente interessante questo, perché mi fa un po' paura e mi pare che "remi contro" la size acceptance e gli altri argomenti. Ma è onesto riportarlo ed interessante ragionarci su. Soprattutto alla luce delle "cause scatenanti" di tutto questo intero discorso e dei vari luoghi comuni (con basi o senza) che ci girano attorno.
    Di solito una risposta di Paolo (in genere legata al "riconoscimento che siamo tutti diversi") aiuta molto e chiarisce molto.
    Grazie!
    (un unico appunto: "bullshits" per me è troppo più "stronzate" ... mi ricorda l'indispensabile "on bullshits" http://www.carmillaonline.com/archives/2006/01/001654.html#001654 )
    Ciao ciao!!!

    RispondiElimina
  2. Una porta che va bene per tutti, ma non va bene per uno che dice "io voglio mangiare schifezze e non fare moto" non va ridimensionata. O si?

    Andrebbe ridimensionata nei luoghi pubblici, dove per la cronaca passano indisturbate persone che fanno anche molto peggio alla loro salute e alla salute della società... per dire, ieri ho visto un ragazzo magro ritirare un po' di droga di fronte alla mia farmacia. Ma almeno lui fa girare l'economia e non ha bisogno di un extraseat in aereo! Perché mai discriminarlo?

    (è solo un esempio, non ho intenzione di complicare la vita di chi si diverte così!)


    Se nasci ignorante ma per lavorare serve studiare, non puoi lamentarti che non ti assumono per un posto dove serve la competenza

    hai ragione, ti lamenti se non ti assumono da nessuna parte, nemmeno dove non servirebbe una laurea...


    dev'essere diritto non accettare

    No. Non facciamone un diritto, per favore.
    Capisco che sembra che l'obeso si complichi la vita da solo e quindi non meriti nulla, ma non è così nemmeno quando è un obeso pigro.

    Qualsiasi persona che ingrassa segue un preciso meccanismo fisico e genetico. Non contrastare questo meccanismo può solo aggravare una condizione di sovrappeso che però già esiste - e molto spesso si sviluppa più velocemente di qualsiasi strategia anticiccia...

    Si pensa che prendere 8 chili in un anno sia preoccupante, ma per chi ingrassa facilmente l'aumento si misura di settimana in settimana. Sempre in chili.

    Non facciamo finta che sia semplice non diventare rotondi: non è semplice e non è naturale. Se lo fosse gli obesi sarebbero meno dell'1% della popolazione.

    Si dice che "nessuno nasce grasso", ma poi il dietologo ti dice che la componente genetica c'è, e quei geni ti portano ad avere un buco nello stomaco ogni volta che vedi del cibo. Ingrassare sarà naturale.

    Dimagrire lo sarà molto meno: non solo si deve superare una certa pigrizia, non solo si deve usare la volontà, spesso ci si deve ridurre a vivere come nei lager: poco cibo ed esercizio fisico fino allo stremo.

    (qui aprirei una parentesi su chi ingrassa da bambino e su chi ha disfunzioni metaboliche... due situazioni in cui non si ha una vera scelta... ma sarebbe una parentesi lunghissima)

    Mi pare improbabile costringere a una vita da deportato chiunque sia nato con un corpo fatto per ingrassare. Esaurirsi per mantenere alcuni diritti fondamentali, che chiunque altro ha senza sforzo: spostarsi, vestirsi, lavorare.

    Accetto a malapena che una modella si sevizi in cambio di una vagonata di soldi, con cui potrà permettersi una taglia 46 dopo i cinquanta.

    Di sicuro l'opinione pubblica non è d'accordo con queste idee. Ma allora non esistono persone pigre, golose e magre?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. certo che esistono persone pigre, golose e magre come del resto esistono fumatori a cui non viene il cancro, e vegetariani che si ammalano.
      io sono magro e flaccido perchè faccio vita sedentaria, per tonificarmi dovrei far palestra ma sono pigro

      e nessuno nega che esista anche il fattore costituzione fisica: chi è naturalmente snello, magro o più o meno normopeso difficilmente diventerà molto grasso..chi è di costituzione robusta, se obeso di solito può dimagrire in maniera sana e compatibile col suo fisico fino al normopeso ma esile non sarà mai

      Elimina
  3. @layla: solo una cosa velocissima sulla conclusione (questo è sicuramente l'argomento "clue" ed è importantissimo) : naturalmente si che esistono, ma non sono considerate caratteristiche da premiare: pigrizia e golosità sono "vizi" ed essere magri è norma che impedisce qualcosa solo quando è rachitismo o anoressia. Ed anche quella non è certo premiata in alcun modo.

    Ero certo che saremmo arrivati al drogato e mi interessa molto, come qualsiasi "addiction".

    Grazie comunque per la tua passione, se posso cerco di tornare presto!

    RispondiElimina
  4. Va bene la passione ma quest'anno noto fin troppa polemica in me... correggerò se possibile ;)

    Il discorso sulla droga è incidentale, mi è capitato davvero di assistere allo "scambio" pochi giorni fa :DD

    Potrei parlare del parrucchiere che lavora in nero, o di altre quotidianità a loro modo insane (anche fuorilegge) che non vengono stigmatizzate quasi da nessuno pur essendo molto più dannose di una pancia morbida. (ma non so se su facebook ci sia il gruppo "il parrucchiere che non fa la ricevuta puzza")

    RispondiElimina
  5. Con l'ultima domanda volevo ribadire che è naturale che alcuni "vizi" (o tendenze) esistano nelle persone di qualsiasi taglia... trovo naturale anche correggerli, se si può...

    Conosco una persona pigrissima e magra che mangia poco ai pasti, ma spesso si procura un pacco di patatine da 200 gr o una busta di caramelle e se la fa fuori da sola. Inoltre dorme almeno 10 ore al giorno. E' sicuramente pigra e golosa ma nessuno usa questi vizi per screditarla, semplicemente perché non ingrassa... Eppure le sue analisi sballano spesso e volentieri, com'è facilmente intuibile.
    Direi che va bene così com'è, perché a fronte di questi innocui vizietti, ha altre qualità che compensano.

    I "vizi" non sono la vera causa dello stigma obeso, sono uno strumento della moderna xenofobia... ma è semplicistico isolare dei "difetti di personalità" (non so come chiamarli) e attribuirli ad un'unica forma corporea.

    Un po' sleale oltre che ipocrita. E non aiuta a dimagrire, a che pro continuare così? Forse possono essere felici dell'attuale situazione solo i bulletti...

    Scrivo sempre troppo

    RispondiElimina
  6. @Layla
    no ma che troppo ao'! :)
    trovo interessantissima anche la tua osservazione sui vizi, sarebbe utilissimo tirarci fuori un post sull'argomento

    @CG
    oltre ad associarmi alle cose scritte da Layla con la solita eccezionale lucidità, CG, aggiungerei che l'autrice del testo, Tasha, è probabilmente anche stremata. Cicciona da sempre, tutta la sua vita, come quella di tantissimi altri, è sintetizzabile in una grande battaglia contro gli stereotipi, i pregiudizi ecc ecc nella quale non si soccombe (ossia non si rinuncia a vivere) solo ed escluivamente se si riesce a scoprire l'amore per se stessi. E a mantenerlo, anche a costo di mandare tutto il mondo a quel paese (che non è una soluzione, ma è comprensibile...). Anche in questo senso la sua rivendicazione è interessante.

    RispondiElimina
  7. Certo... solo che quando uno arriva a 200 chili è la famiglia e la società a cuparsene. I fatti diventano di tutti chissà perché...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. diresti lo stesso se non pensassi che è una cosa voluta?

      Elimina
  8. Ciao,io sono un'obesa.
    Ora quello che mi fa davvero arrabbiare è che mi stanno costringendo(genitori ed amici)ad andare a fare un intervento di chirurgia!!!allo stomaco per dimagrire.
    Sono ad un passo dalla follia...perchè ho subito vessazioni e 'mobbing'psicologico in famiglia.
    Io me ne frego di essere obesa OBESA (sì sono OBESA)!!Non baratto la mia obesità con un figurino triste e con un passaggio all'inferno(so cosa può succedere a causa di un intervento mal fatto).Non voglio uccidere la mia serenità.E poi...faccio almeno 4 km a piedi la settimana,ex-sportiva,vivo con poco...insomma questa richiesta di un intervento 'risolutivo'mi sa tanto di coercizione e violenza psicologica.

    Ho problemi psicologici che sono la causa,non l'effetto dell'obesità...ma che volete farci...se non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...che dovrei fare???
    Quello che mi addolora di più è che si siano tutti schierati(padre,spalleggiato da un amico con relativa moglie e figlia)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. l'intervento chirurgico serve a poco da solo, se non risolvi i problemi psicologici. Ti auguro di riuscirci

      Elimina
    2. l'intervento da solo non serve se non risolvi i tuoi problemi psicologici. Spero ci riuscirai!

      Elimina
  9. "Noi diciamo che il grasso non è una scelta. E' sbagliato se invece lo è?"

    Fumare è di sicuro una scelta..secondo me legittima ma chi sceglie di farlo non può lamentarsi se gli dicono che fa male,certo nessuno ha il diritto di offenderlo ma deve sapere cosa rischia. Lo stesso vale in questo caso

    RispondiElimina