sabato 30 novembre 2013

Taglia lo stomaco, azzanna il diabete

Perché limitare gli interventi di chirurgia bariatrica, i bypass, le resezioni, i palloncini ai soli casi di obesità estrema in una chiave salvavita? Perché invece non estendere il business anche ai diabetici che vivono una modesta forma di obesità? Come già avvertito più volte su queste pagine, la chirurgia bariatrica è una tale fonte di denaro che si sta tentando in ogni modo e a tutte le latitudini di moltiplicare il più possibile gli interventi. A confermarlo è uno studio apparso in queste settimane su JAMA, il giornale scientifico dell'associazione dei medici statunitensi. Uno studio che sostanzialmente invita i diabetici a sottoporsi ad interventi gastromodificatori.

La "buona causa" la spiega Doctor33 riportando i dati dello studio: "Nei diabetici con obesità lieve e moderata, l'aggiunta della chirurgia bariatrica con bypass gastrico alle modifiche nello stile di vita e alla gestione medica è associata a una maggiore probabilità di migliorare il profilo di rischio, per esempio riducendo la glicemia, il colesterolo Ldl e la pressione sistolica". In sostanza, un intervento che fino ad oggi era confinato nell'area dell'obesità grave diventa consigliabile anche in presenza di una obesità lieve.

Lo studio condotto dall'Università di Minneapolis indica che un campione di pazienti diabetici che ha fatto uso di farmaci per tenere sotto controllo la propria patologia ha ottenuto risultati meno efficaci di un altro gruppo che, in aggiunta a quei farmaci, aveva subito un intervento di bypass gastrico. "In media - dicono i ricercatori - il secondo gruppo ha usato meno farmaci per controllare glicemia, dislipidemia e ipertensione, e ha anche presentato risultati significativamente migliori per gli outcome secondari di glicemia, colesterolo Hdl, trigliceridi e pressione diastolica".

Tutti di corsa sotto i ferri dunque? Non proprio. La chirurgia bariatrica è nata per scongiurare che in pazienti con obesità estrema si verificassero incidenti gravi o fatali e solo per quei casi in cui ogni altro approccio è fallito. I ricercatori di Minneapolis non lo hanno dimenticato del tutto e ricordano che "i benefici della chirurgia bariatrica devono essere confrontati con i rischi di eventi avversi gravi". Occhio, quindi, ad utilizzare il bisturi per "ridurre il profilo di rischio". Anche perché gli stessi scienziati avvetono: "i recenti trial su larga scala in tema di gestione medica intensiva di obesità e diabete sono stati deludenti. Occorrono risorse importanti per causare una perdita di peso e un controllo del diabete modesti. L'approccio ottimale rimane sconosciuto".

(Cos'è il Bypass Gastrico?)
(fonte immagine)

1 commento:

  1. Proprio mentre pubblicavo questo post, una mamma moriva per complicazioni dopo una operazione di bypass. Intervento forse non indispensabile e in questo caso fatale. Lascia un figlio e un marito che non voleva che si operasse. Interventi così sono giustificati solo dinanzi ad un rischio di morte.

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