giovedì 19 dicembre 2013

La tv che munge gli obesi



E' una cascata d'acqua fresca nell'inferno del pregiudizio la vivace reazione di molti americani alla partecipazione di Michelle Obama ad una trasmissione tv che ridicolizza cicce e cicci. Da noi gli show imperniati sul folle dimagrimento di questo o quella, o di intere famiglie, attirano molte pupille. Così negli Stati Uniti. La differenza, però, è che negli USA si è sviluppata ormai da tempo una nuova coscienza e conoscenza sull'obesità, e non tutti sono disposti a tacere dinanzi ad una discriminazione sistematica portata avanti in televisione da personaggi equivoci e pseudoesperti.

La first lady statunitense ha partecipato a The Biggest Loser, trasmissione che già dal titolo mette in chiaro che vince chi perde più chili e che, "Loser", non si vince mai. Uno show dal quale emerge che chiunque può dimagrire se solo vuole, il che naturalmente significa che chi non dimagrisce è il solito obeso o la solita cicciona senza forza di volontà, pigra e sostanzialmente parassita.

Michelle Obama è stata promotrice e testimonial per anni delle campagne della Casa Bianca indirizzate alla prevenzione dell'obesità soprattutto tra i giovani, da qui l'ancora più risentita reazione di chi ha ammirato questo impegno ora disperso aderendo ad una rappresentazione tv lesiva della dignità delle persone.

Io non so cosa spinga tanti cicci e cicce a prestarsi come pedine di questo gioco televisivo, immagino sia un misto di desiderio di visibilità e speranza di trovare una soluzione ad una condizione fisica che si vive come problematica e per la quale ogni altra via sia stata percorsa. Non so perché dei bambini vengano esposti al pubblico ludibrio dai loro stessi genitori, anche qui riesco solo a immaginare che i genitori stessi si sentano tanto abbandonati da una società ossessionata dalla magrezza da cercare nella spazzatura televisiva l'unica risorsa per affrontare un problema, l'obesità dei figli, che forse non comprendono del tutto. Sia come sia, in Italia siamo ancora ben lontani dal poter combattere efficacemente la propaganda monoforma, ma ci lascia pieni di speranza il fatto che negli USA, dove il movimento della Libertà Dimensionale è nato, Michelle Obama debba fare i conti con una nuova coscienza. Quando ci renderemo conto anche noi che le cose sono più complicate di un papà che suda su un tapis roullant per divertire milioni di spettatori?

(fonte foto)

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