domenica 8 dicembre 2013

Perché amo il mio corpo?



Se davvero noi tutti volessimo vivere in armonia gli uni con gli altri e se gli onnipresenti profeti della magrezza davvero tenessero ai ciccioni che dicono di voler curare, forse dovremmo ammettere che è in atto un conflitto sociale pesantissimo che divide chi vive la propria vita come obeso e chi ritiene che ciò sia un errore.

Ad un ciccio, ancor più ad una ciccia, basta andare per strada, prendere un mezzo pubblico, recarsi al lavoro per capire di essere al centro di una guerra. Non che lo voglia, né lo abbia desiderato, ma è il suo status sociale. Io non credo che manchino i normopeso capaci di mettere in discussione le certezze con cui la televisione, la moda e la pubblicità hanno bombardato noi tutti per decenni, ma sono certo che la guerra non si vince se cicce e cicci non iniziano a prendere consapevolezza di sé.

In una società ideale, quale adulto mai dovrebbe sentirsi spinto da tutti quelli che lo circondano a cambiare il proprio modo di apparire o la propria identità? Se la risposta ci sembra ovvia, la realtà allora non può che sembrarci un'assurda contraddizione. E se non bastassero i salutisti disinformati e gli improvvisati espertoni tra i normoforma, oggi persino molti cicci e molte cicce cadono nella trappola, sono spinti a ritenere di essere sbagliati e passano la vita a tentare di trasformarsi.

Davvero crediamo che ci sia qualcuno là fuori che ne sappia più di noi sul nostro corpo e, soprattutto, su cosa significa salute per noi? La domanda è legittima, visto che non soltanto luminari della medicina ma anche l'uomo della strada, il vicino, il collega o il familiare quando parlano di ciccia sembrano dare per scontato di saperne molto più dell'obeso che hanno di fronte.

Queste stesse persone che sparano addosso ai cicci senza farsi troppe domande, spesso nell'illusione di fare del bene, sembrano talmente annichilite dalla dimensionalità di chi hanno di fronte da dimenticare che quella persona e la sua salute è assai più complessa della sua forma, quantità o peso.

Quale è quindi l'identikit del nemico di cicce e cicce? E' qualcuno che vive la dimensionalità come prioritaria su qualsiasi altra cosa, come se potessero essere messe al secondo posto cose come il diritto di amare, di essere rispettati, di apprezzare il proprio corpo. Il nostro nemico è quello che sorridendo ci si avvicina e ci chiede come mai amiamo il nostro corpo. E che davvero crede di aver fatto una domanda legittima.

(fonte foto)

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