sabato 25 gennaio 2014

Se fossi magra la mia vita sarebbe più facile?

Lo dicono i dietologi, lo dicono i nutrizionisti meno informati, lo sostengono mandrie di medici di famiglia. Ma è una balla. Ecco perché



Noi affezionati lettori delle analisi della ricercatrice e coreografa Regan Chastain sul suo blog DanceWithFat non possiamo sottrarci a goderci un altro intervento molto bellicoso pubblicato di recente. Eccolo in una veloce traduzione:

"La vita sarebbe più facile se fossi magra?
Vedo molti programmi di dimagrimento basati sull'idea che la vita sarebbe più facile se uno dimagrisse. E' una domanda frequente che mi viene rivolta quando faccio i miei seminari.

In realtà ci sono molte cose che potrebbero rendermi la vita più facile. Se io fossi più alta alcune cose sarebbero più semplici (prendere oggetti) ma altre più difficili (stare in piedi in aeroplano). Ci sono in effetti molti modi in cui potrei mutare e che mi renderebbero la vita più facile secondo le aspettative sociali, le credenze religiose o gli stereotipi di qualcuno, ma questo non vorrei dire che io debba adottare questi cambiamenti.

Ad ogni modo, per il bene della discussione, diciamo che la risposta sia , che sarebbe tutto più semplice se non dovessi vivere sotto lo stigma costante che deriva dal fatto che non mi conformo né tento di conformarmi allo stereotipo sociale di bellezza. Questo non toglierebbe le castagne dal fuoco.

In primis, anche se essere magra rendesse la mia vita più semplice nessuno ha ancora trovato un modo per riuscirci. Al momento tutto quello che la migliore scienza può offrirmi è un 5 per cento di possibilità di farcela e un 95 di non farcela, col risultato che finirei più pesante e in minore salute di quando avessi iniziato. Quindi direi di lasciar perdere.

Ma non riguarda solo me. Anche se si provasse che è possibile, la cura per lo stigma sociale NON può essere quella di chiedere ad un intero gruppo di persone di cambiare (o tentare di cambiare) per guadagnare in accettazione da parte della società. Non credo che la soluzione al bullsimo sia di dare al bullo i soldi del mio pranzo e sperare che smetta di picchiarmi. Credo che i fatti siano pittusto evidenti e che in assenza di drastiche novità non sia io destinata ad essere magra. Non credo sia una scelta.

Ma, ancora, non è questo il punto, il punto è tutto nella decisione di non tentare di essere magra. Questa è una scelta difficile perché mi tira fuori dalla categoria dei Ciccioni Buoni (persone che riducono lo stigma sociale perché fanno quello che il gruppo maggioritario chiede loro di fare) e mi mette nel circolo dei Ciccioni Cattivi, quelli che dicono no al dietismo e così diventano l'oggetto dell'aggressione acida del gruppo che stigmatizza i ciccioni (è importante capire che la dicotomia Ciccione Buono o Ciccione Cattivo non è mai colpa del ciccione coinvolto, è una funzione delle persone che ci stigmatizzano e quindi deve cessare).

E dunque, anche se la mia vita sarebbe più facile se fossi magra, o almeno se venissi vista come una che ci prova ad esserlo, a me la cosa non interessa. Perché dove finisce la faccenda? Se qualcun altro mi dice a cosa debba somigliare il mio corpo, poi cos'altro deciderà lui per conto mio? Che altre porzioni di identità dovrò dar via? Una volta in un biscotto della fortuna ho trovato questa frase: La persona che si adatta per aderire alle aspettative di tutti rimane con niente in mano. Credo che se vogliamo che la società cambi (e io lo voglio), il primo passo sia alzarsi in piedi e dire No. No, io non farò quello che vorrebbero solo per guadagnarmi un po' di paternalismo, di rispetto condizionato o di trattamento umanizzante, ciò che otterrei adeguandomi ai loro desideri. Io invece chiederò subito i miei diritti civili per quello che io sono e combatterò per averli se ve ne sarà bisogno. E' meglio che stiano lontani da me perché se vogliono una guerra sull'obesità, io gliela darò".
(fonte immagine)

2 commenti:

  1. Non credo che la vita, in generale, si semplifichi. Ci sono alcune cose che migliorano, ma aspettarsi chissà che miracolo è controproducente, secondo me.
    A seguito del mio dimagrimento gli unici vantaggi che ho riscontrato sono
    1. valori delle analisi del sangue nei range (ma non avevo disturbi legati al peso, le analisi le faccio ogni sei mesi per altri motivi),
    2. mi stanco di meno quando cammino (e io mi muovo solo a piedi),
    3. sudo di meno
    4. spendo più soldi in vestiti perché trovo più cose che mi stanno bene e ho più scelta (:D la vita è fatta anche di cose frivole, no?).
    Tutti i problemi legati all'insicurezza, all'ansia e alla paura sono rimasti sempre gli stessi e sono questi a rendere la mia vita più difficile, non il portare la taglia 52 invece di una 44. Infatti per questi problemi non serve un nutrizionista, ma uno psicologo. ;)
    Questa è solo la mia esperienza e non ha carattere di universalità. Voglio dire che non tutti i ciccioni hanno bisogno di una psicoterapia, così come non tutti i magri sono persone equilibrate.
    C.

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  2. Nella mia esperienza, per quel che può valere, ho notato come nei periodi in cui avevo cambiato la forma del mio corpo l'atteggiamento generale verso di me anche si era modificato. Oggi che vivo come uno dei Ciccioni Cattivi dell'articolo, beh, le tensioni non mancano.

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