lunedì 14 settembre 2009

Se l'adulto stigmatizza il bambino


Se non ci fosse un nuovo studio a confermarlo non saremmo qui a ripetere quella che a tanti può sembrare una ovvietà: mettere all'angolo il ciccione in quanto tale, schernirlo, emarginarlo, contribuisce talvolta in modo drammatico ed ampio ad aggravare i problemi che può avere con il peso e con le sue cause. Sebbene non sia il motivo principale dell'esistenza di questo blog, il fatto che la discriminazione non aiuti la lotta all'obesità è una delle ragioni per le quali combatterla è determinante.

Il nuovo studio affronta lateralmente la questione, indagando sulle relazioni tra la bassa stima di sé nell'infanzia e l'obesità, indicando come la mancanza di fiducia in se stessi possa rappresentare un trampolino per l'obesità in età adulta.

La cosa è interessante non solo sotto il profilo clinico, non saremmo peraltro qui a parlarne, ma proprio sotto lo specifico profilo della discriminazione: non solo i bambini spesso discriminano i loro coetanei obesi, una realtà sulla quale è assai difficile incidere, ma lo stesso fanno spesso anche gli adulti, realtà che invece richiede una seria riflessione. Proteggere i più piccoli dagli abusi e dalle violenze del mondo adulto significa anche proteggerli da una stigmatizzazione che può incidere sulle loro potenzialità di sviluppo e sulla percezione di sé. Un bambino obeso con una bassa stima di sé e una scarsa fiducia nelle proprie capacità raramente deve la sua condizione alla crudeltà di qualche coetaneo ma, più spesso, alle pressioni castranti e alla reazione disinformata e superficiale del mondo adulto, comprese figure di riferimento come i docenti o addirittura i genitori.

La discriminazione, qualsiasi discriminazione basata sull'identità o sulla forma, è la violenta emarginazione dalla socialità dell'essere umano, se poi questi è un bambino o una bambina la violenza si trasforma in intollerabile abuso.

immagine presa da qui

2 commenti:

  1. Questa volta non posso negare che mi sia successo... tutta la mia famiglia ha sempre avuto un atteggiamento ostile verso il mio sovrappeso. All'esterno ho incontrato questo "imbarazzo" molto più tardi... :)
    E' un po' triste.
    Leggero' meglio l'articolo anche per, magari, snodare qualche laccio che mi lega all'infanzia. ;-)
    Grazie.

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  2. Su questo volevo solo dire che per molti anni ho lavorato per controllare l appetito. Secondo me gli insulti di quando ero piccolo hanno molte responsabilita. Giuliano.

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