giovedì 25 febbraio 2010

Chi nega il Diritto di Forma?


Il sondaggio non si può nemmeno chiamare così, perché è tuttalpiù una rilevazione casuale legata a quelle due o tre migliaia di persone che seguono ad oggi questo blog, ma è giusto sottolineare quali siano state le risposte alla domanda che abbiamo proposto un mese fa sulla home page, non foss'altro perché dati scientifici e rilevazioni statistiche sull'impatto della discriminazione sulla base della forma in Italia non esistono. Da noi l'argomento è semplicemente rimosso tanto che, al contrario di quanto accade in paesi come USA o UK, non è nemmeno previsto da chi si occupa di politiche pubbliche in materia.

Il risultato mentre scriviamo della domanda Hai mai subito episodi di discriminazione per la tua forma? è di 68 voti, il 51 per cento dei quali concentrato sulla risposta Sì, spesso, il 35 sul Sì, qualche volta e il 13 sul No, mai.

Questo risultato credo confermi l'assoluta necessità di alzare l'attenzione sulla questione: non riesco ad immaginare molte ottusità più pericolose e deteriori di quelle incardinate sulla discriminazione razziale. Di questo si tratta, evidentemente, quando si nega il diritto alla forma, una specificità dell'individuo che è parte della sua identità ed intimità, è sua e insindacabile: ciò dovrebbe bastare a proteggerla da qualsiasi ostracizzazione. L'esperienza insegna, anche quella di chi ha risposto al nostro "sondaggio", che così non è.

Grazie dunque a tutti coloro che hanno partecipato, la strada è lunga ed in salita, ma è necessaria, e la stiamo già percorrendo in migliaia, unendoci alle centinaia di migliaia che si danno da fare al di qua e al di là dell'Atlantico. In fondo al tunnel c'è la promessa di una società più interessante e felice, non certo una ricompensa qualsiasi.

(fonte foto)

4 commenti:

  1. Se si facesse un sondaggio aperto a tutti (nel senso di rivolto a un pubblico variegato, non "mirato" come i frequentatori di questo blog) credo risulterebbe che il problema è assai diffuso e sentito: persone di bassa statura, o di accentuata magrezza o con patologie non gravi ma che alterano i lineamenti del volto (nevi, labbro leporino...) o diradano precocemente i capelli, e così via... Una tutela del Diritto alla Forma - particolarmente in ambito lavorativo - potrebbe davvero cambiare una cultura distorta, quella della "bella presenza", che potrebbe ben più civilmente essere sostituita da altri requisiti più autentici e rilevanti sotto il profilo professionale.

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  2. Credo anch'io che sarebbe un salto culturale bello e buono! Semmai mi chiedo comè possibile che oggi siamo ancora così indietro!!
    Romeo

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  3. Sono totalmente d'accordo con te Vittoria, tanto più che certamente non sono solo i "cicci" ad essere spesso presi poco sul serio sul lavoro.

    La diversità della forma porta con sé molte forme di esclusione, è un peccato che non sia ancora indagata sotto il profilo scientifico qui da noi.

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  4. Io ho iniziato a scrivere un blog per la ragione opposta o forse troppo simile agli intenti di questo blog.Sono una cicciona ,ma preferisco bbw che è stata sempre convinta di essere discriminata per la sua forma; quando ormai ero convinta che la mia vita fosse stata rovinata per via del mio corpo: l'ho messo in gioco..e da qui è nata una vita parralallela che di certo non è delle più lodevoli ma mi hanno fatto conoscere la sicurezza in me stessa, la gioia di mostrarmi e di osare anche con l'intelligenza dopo aver osato con il mio corpo.Adesso quella vita è un capitolo chiuso ,ho trovato lavoro, sono in ascesa come professionista e sicura e alle volte spietata come femmina.
    Buona fortuna a tutti amiche mie, amici miei , non fermatevi a quello che è già scritto da qualcuno che ha paura che si sappia in giro che noi abbiamo una marcia in più .Rita.

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