lunedì 22 marzo 2010

Gli obesi pagano la riforma Obama


Il grande baratto dei voti necessari ad ottenere il passaggio che ormai pare imminente della riforma Obama sulla sanità negli Stati Uniti comprende ahinoi anche alcune misure destinate a colpire gli obesi e ad alimentare la discriminazione. La denuncia arriva da quelli di FatStudies che, pur avendo sostenuto la legge di riforma nel suo complesso perché estende una copertura sanitaria a fasce della popolazione che oggi ne sono prive, ne sottolineano gli aspetti negativi.

In particolare, osservano gli attivisti, il costo delle polizze di copertura sanitaria potrà essere aumentato del 50 per cento per gli obesi: senza nessuna considerazione sulla complessità dell'obesità e delle sue cause, o delle scelte personali, il solo fatto di non essere normodimensionati costerà caro a moltissimi americani. Vista la diffusione dell'obesità, l'aumento della spesa sarà consistente, e servirà a coprire almeno in parte i costi dell'espansione della copertura a chi oggi non ne gode affatto. Chi dimagrirà, invece, potrà accedere a sconti sulle polizze.

Visto lo stretto rapporto tra copertura sanitaria ed impiego, ai datori di lavoro viene anche consegnato una sorta di mandato per spingere i propri dipendenti a dimagrire, anche mediante incentivi fiscali. Il che, visti i precedenti, rischia di tradursi in ulteriori condizionamenti ed emarginazione sul lavoro per chi non è normoforma. Una misura che sembra una diretta conseguenza di come la Casa Bianca consideri l'obesità, una visione sostanziatasi recentemente in una iniziativa dedicata gestita dalla First Lady, che - questa l'accusa - riduce la questione a cibo e sport. Un approccio conservatore alla questione, sostanzialmente disinformato, che nel progetto di riforma sanitaria si traduce secondo gli osservatori di FatStudies in un'aggressione anticiccia.

Si vedrà. Di certo il dibattito sulla più importante riforma introdotta da Barack Obama ha messo in luce come quella che viene definita impropriamente epidemia di obesità sia apparentemente ben lontana dall'essere compresa perché ridotta a una questione di costi e calorie. Il rischio, evidentemente, è che un approccio di questo tipo finisca per essere "importato" anche in Europa, e in Italia.

(fonte foto)



5 commenti:

  1. Certo che è improprio NON è un VIRUS!!! Ma quando si aggiorneranno????

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  2. e se si rifiutassero tutti di pagare? sono in tanti.. forse la maggior parte della popolazione....

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  3. pensate alla maggior aprte della popolazione mondiale che a stento ha calorie necessarie per vivere.
    vergognatevi e pensate a dimagrire.

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  4. Non è strano visto che anche qua vorrebbero far pagare di più a chi pesa di più, la sanità dico. Alla fine è la stessa roba.

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  5. @anonimo
    Spero che tu legga tutto l'archivio del blog, ti farebbe bene.

    @classy
    E' vero, ne abbiamo anche parlato. Qui se non si cambia rotta, come si diceva, ci faranno la festa...

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