mercoledì 19 maggio 2010

Fat Discrimination, il film

Un lungometraggio per mettere all'angolo il pregiudizio e spiegare quali sono le molte vie della discriminazione contro i ciccioni. A questo e nientemeno si sta dedicando una cineasta statunitense, Jennifer Jonassen, dando spazio ad una serie di testimonianze, esperienze, talvolta tragedie. Il claim del film è efficace: "L'obesità è cultura, non una malattia".

La discriminazione colpisce a scuola, sul lavoro, nella socialità di ogni giorno, impatta sulla vita affettiva, l'autostima e la possibilità di vivere una vita serena. Non basterà un film a cancellare decenni di luoghi comuni e falsità raccontate sull'obesità, un fenomeno tuttora compreso solo a metà, ma a giudicare dal lungo trailer qui sotto è davvero un ottimo inizio.

Gli autori spiegano di aver bisogno di 20mila dollari per finire il film: tutte le info sul sito dedicato e alla loro email. Il loro concept? "La discriminazione anticiccia si rivela un attacco continuo contro le donne, i poveri, le minoranze. Scopriamo l'origine psicologica e viscerale dell'odio e della paura per il grasso mentre una potente industria rivestita di scienza da due soldi fa miliardi di dollari spingendo la gente ad odiare se stessa e acquistare prodotti. La nutrizione e l'attività fisica ti rendono sano. La dieta ti fa ammalare. La ciccia è più salutare della magrezza ossessiva. E la scienza non c'entra nulla con questo campo di battaglia morale, estetico e culturale. Ci definiscono come vogliono. Ciò di cui la maggioranza dei ciccioni ha bisogno ora è socialità e accettazione di sé".

Buona visione.

2 commenti:

  1. Attività fisica comporta (sempre) dimagrimento.
    L'esempio di uno che con poco è diventato un vero mito!
    http://operazionegasparotto.splinder.com/post/19205872/Chi+%C3%A8+Manlio%3F

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  2. Mi sa che dipende pure da come magni....

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