martedì 10 dicembre 2013

A scuola mi chiamavano cicciabomba



"Avevo quattrordici anni ed ero grasso. Sì, insomma, obeso. Non di quelli giganteschi, ma ero una volta e mezzo più alto e grosso degli altri ragazzi in classe. Non sono mai stato uno sportivo, e quindi avevo quel fisico là. E quindi, anche, venivo preso in giro non tanto da quelli della mia classe, ma da quelli della classe con cui facevamo ginnastica un paio di volte alla settimana. Forse in classe mi conoscevano, gli altri mi conoscevano poco e gli sembrava normale, soprattutto nello spogliatoio, prendere per il **** uno come me.

Oggi sorrido a quanto ero ingenuo e a quanto poco reagivo a queste cose. Quando mi arrivava un "cicciabomba" o un "grassone" mi faceva male ma in qualche modo ci ero abituato, e poi non è che erano le parolacce il problema semmai era l'atteggiamento di chi le pronunciava. Era ovvio che ero grasso, soprattutto era evidente che non potevo correre come loro, salire sulla pertica o reggermi alle spalliere, quindi se essere ciccione poteva passare a volte in secondo piano in aula, là in palestra non c'era niente da fare: era chiaro a tutti. E non è che cambiasse qualcosa se mi sforzavo di fare le cose. Anche perché l'insegnante non mi aiutava mettendomi in situazioni nelle quali sarei stato per forza umiliato.

Lo scrivo oggi che sono passati tanti anni, che faccio l'università e che faccio anche parecchio sport anche se ancora sono molto più pesante della media. Oggi certe occhiate o insulti mi rimbalzano letteralmente addosso ma penso che la mia vita sociale quando ero piccolo sia stata molto influenzata non tanto dalle offese ma dal fatto che venivo "fatto sentire" diverso e che quindi io per primo finivo per chiudermi in me stesso.

E questa cosa mi ha condizionato tantissimo nel tempo, solo oggi mi sento più libero in questo senso ma so che quello che sono diventato non è tutte rose e fiori, ho ancora problemi di socializzazione e credo che siano tutti dovuti al fatto che quand'ero a scuola dare addosso al ciccione e quindi emarginarlo sembrava un fatto normale che mai nessun mio professore neanche al liceo ha cercato di contenere.

Io non posso essere sicuro che sia per tutti così ma visto quello che è successo - e penso a quella bambina che si è buttata dalla finestra - penso che o si parte dalle scuole o sarà sempre peggio, visto che per chi è grasso da piccolo il calvario inizia con l'età dello sviluppo e non finisce mai - Michele Z.".

Molte delle cose che scrivi Michele sono quelle che ho vissuto io e immagino tanti altri, credo poi che se fossi stato una ragazza sarebbe stato ancora peggio visto il trattamento a cui sono sottoposte le giovani cicce fin da piccole dal mondo intero. Grazie per aver condiviso la tua esperienza, spero che tanti continuino a scrivere per raccontarci quello che è accaduto, quello che accade e come l'hanno vissuta e la vivono.

Per raccontare la tua esperienza scrivi al blog o se preferisci ineriscila qui sotto nei commenti, se vuoi puoi anche mandare una o più foto. Raccontiamoci, aiutiamoci e aiutiamo. Quello che molti hanno subito non deve essere più un destino ineluttabile.

(fonte foto)

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