lunedì 23 dicembre 2013

Endocrinologi, che fare?



Alle donne con una personalità ponderale dominante viene detto di tutto, le cicce di tutta Italia si lamentano per il trattamento loro riservato non solo da molti uomini ma soprattutto da molte donne. Le cose vanno forse un po' meglio per il maschio ciccione, vagamente meno ostracizzato dall'altro sesso e solo occasionalmente aggredito dai cogeneri. In entrambi i casi, cicce e cicci vivono situazioni di continuo disagio sociale che possono essere equlibrate solo dall'esperienza, dalla personalità, dalla voglia di vivere e dalle amicizie sincere. Partire in svantaggio a volte dona una marcia in più. A volte, invece, questa marcia in più non viene proprio compresa.

Qualche giorno fa sono capitato sul sito di uno studio medico che specifica essere attivo dal 1964, studio che nella sua presentazione endocrinologica si allunga anche sulla questione obesità, una illustrazione che ci dà modo di capire alcune cose dell'equivoco, anzi della confusione in cui molti ambienti medici sembrano ancora navigare (i corsivi e i grassetti sono miei):
(...) Esistono due tipi di soggetti obesi: un obeso di tipo scenico, tonico, ottimista (anche se grasso...) amante della buona tavola, gioviale etc., in cui prevale la sfera ormonica ed endocrina, a tipo anabolico del pancreas del surrene e del timo mentre il meccanismo funzionale tiroideo ed ipofisario sono per lo più normali; l’altro tipo di obeso, dove sono rallentati i processi metabolici e la funzione tiroidea, e trattasi quindi di un obesità a tipo atonico, flaccido, svogliato, che davanti a tutti invoca il carattere ereditario della sua obesità, passa il tempo nella noia e talvolta con scatti d’ira sfoga acuti sensi d’ansia che si accompagnano quasi sempre con un senso di inferiorità per tutta la vita. Questo soggetto ha la pressione arteriosa quasi sempre bassa, mentre il primo tipo di solito presenta una pressione sanguigna regolare o da iperteso.

I soggetti obesi, sia uomini che donne, soprattutto dopo una certa età, si sentono una personalità importante solo a tavola, e sfogano le loro carenze ormonali compensandosi con una alimentazione esagerata che progressivamente aggrava il loro stato di obesità e può provocare guai seri all’organismo (...)

L’endocrinologia e la dietologia endocrinologica oggi possono portare a totale guarigione soggetti obesi anche seriamente a rischio, e bambini e soggetti giovani che, non curati, si svilupperebbero da adulti in soggetti obesi. (...) Le diete ipocaloriche insieme alle cure farmacologiche appropriate e ai moderatori dell’appetito sono considerati strumenti validissimi per la cura delle patologie in questione. C’è da dire che è importante (e quasi sempre manca) la determinazione e la partecipazione del soggetto alle cure a lui prescritte per il raggiungimento dei risultati sperati (...)".
Come molti bambini ciccioni anche io ho conosciuto l'endocrinologo in giovane età. E' un medico prezioso, perché tiene sotto controllo e monitora lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti da molti diversi punti di vista. E commina diete. Diete. Diete. Già. Proprio come lo studio medico qui sopra, il mio endocrinologo era sinceramente convinto che con una dieta e il successivo dimagrimento si potessero prevenire una serie di insorgenze possibili. Di quelle diete intervallate da deludenti visite di controllo io come tanti altri non ricordo che periodi di magra e sofferenza, di scarsa riduzione ponderale e di recupero rapido dei chili al primo calo nell'attenzione genitoriale.

All'epoca però, e parliamo - caugh caugh - ormai di decenni fa, è comprensibile che non si lavorarasse su alternative per ottenere una riduzione del peso o spingere per uno stato di benessere. Si sapeva ancora poco, per dire, dei benefici cardiovascolari dell'esercizio fisico, non esisteva ancora l'HAES, né si conoscevano gli effetti del fallimento di una dieta; si andava per esperienza più che per rilevazione scientifica, si sperava in una sorta di magica riduzione di peso, perdipiù permanente. Per qualcuno, rarissimamente, sembrava funzionare, e così si sperava che potesse funzionare per tutti. Oggi, però, con tutto quello che sappiamo, con tutte le ricerche, le rilevazioni e le analisi che sono state condotte, con la bocciatura universale del dietismo, è davvero singolare leggere su un sito come quello citato che il soggetto spesso non collabora. Tanto singolare che qualcuno potrebbe persino trovarlo offensivo. E' un'espressione che ha due facce: la prima è data dall'alleggerire ancora una volta le insufficienze del proprio approccio terapeutico incolpando della solita pigrizia e mancanza di volontà l'obeso, in effetti ammettendo così l'incapcità di comprendere fino in fondo ciò che si vuole curare; il secondo è quello di riverberare persino in e da un contesto medico il pregiudizio che già tante vittime obese miete ogni giorno.

La speranza, evidentemente, è che proprio gli endocrinologi italiani, quelli che più di ogni altro medico hanno a che fare con cicci e cicce fin da piccoli, riescano presto a superare approcci datati e seppelliti da anni di fatti ed evidenze. E che riconoscano quella marcia in più, anziché prendersela con un paziente poco collaborativo.

Nessun commento:

Posta un commento