mercoledì 18 giugno 2008

Anche i medici sbagliano con gli obesi


Difficile pensare a qualcosa di più ovvio per chi è ciccione e subisce così spesso questa condizione: ora c'è uno studio secondo cui la repressione sociale sugli obesi è un dato reale e riguarda anche le categorie dei medici. Da Adnkronos

"Una 'cultura della vergogna' insidia le persone obese. Un clima di discriminazione peggiorato dai continui allarmi dei media sui rischi per la salute che minacciano gli extralarge. A denunciare difficolta' e problemi per quanti oggi portano gia' il fardello di parecchi chili in piu', e' uno studio dei ricercatori della Monash University di Melbourne (Australia), che sara' presentato oggi all'Endocrine Society's 90th Annual Meeting di San Francisco (Usa).

Dopo aver condotto interviste personali di un'ora con 76 obesi (62 donne) dai 16 ai 72, i ricercatori hanno scoperto che i messaggi di medici e giornalisti sugli interventi per modificare lo stile di vita possono fare piu' male che bene.

"Le persone obese spesso si sentono imbarazzate e scoraggiate dai messaggi sulla loro condizione - spiega Paul Komesaroff - In pratica poco rispettate e incomprese dai medici, e vittimizzate dell'atteggiamento della societa' nei confronti dell'obesita'. Anche perche' ora gli obesi sono guardati come malati, ma e' difficile che siano assistiti" come tali. Cosi' si passa da un rimedio dimagrante a una dieta 'taglia-chili', senza trovare sollievo. E l'idea del 'grasso e' bello' sembra sempre piu' lontana dalla realta', dal momento che il 50% degli intervistati si e' detto triste e depresso a causa del proprio sovrappeso. E praticamente tutti hanno riferito di umiliazioni e discriminazioni, subite nell'infanzia ma anche nell'eta' adulta.

Secondo il ricercatore e' arrivato il momento di cambiare approccio: se si vuole aiutare davvero queste persone, occorre intervenire tenendo conto di sentimenti, difficolta' e imbarazzi di ciascuno. Insomma, i 'camici bianchi' per primi dovrebbero studiare sistemi che considerino tutti i problemi di queste persone, per aiutarle davvero a cercare di risolverli.

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