giovedì 4 febbraio 2010

Sei obeso? Non ti assumiamo


"Il peso dell'obesità su una carriera può essere drammatico, gli obesi guadagnano un basso salario due volte più spesso dei magri, subiscono quattro volte più frequentemente battute sulla propria forma e sei volte di più sanno che la propria dimensione è costata loro una promozione".

A tirar fuori questi dati è un sondaggio britannico della YouGov citato dal Globe and Mail canadese, in un articolo ricolmo di dati e considerazioni interessanti sulla discriminazione subita dagli obesi sul lavoro.

Chi è obeso in UK è quattro volte meno sicuro di sé quando si propone per un posto di lavoro, tanto che spesso evita proprio di proporsi. Il 25 per cento dei lavoratori obesi dichiara in Gran Bretagna di aver subito regolarmente aggressioni verbali per la propria dimensione da parte dei colleghi. D'altro canto, il 20 per cento dei datori di lavoro ammette di bocciare le candidature degli obesi perché "ritengono che i ciccioni abbiano meno energie, non dispongano di autocontrollo e non siano lavoratori assidui".

C'è da chiedersi quali siano i dati italiani: a parte alcune esternazioni dei diretti interessati, nel nostro paese non ci sono ancora analisi nazionali sull'incidenza dell'obesità nel mondo del lavoro e su cosa questo significhi per gli italiani, lavoratori e datori di lavoro. In Canada, spiega il giornale, si sta lavorando ad una integrazione alle leggi sui diritti delle persone affinché sia tutelata la libertà dimensionale dell'individuo. Qui da noi, invece, neppure si parla del problema, ci si ferma a pur apprezzabili studi e considerazioni su quanto i luoghi di lavoro possano rappresentare un rischio obesità.

(fonte foto)

2 commenti:

  1. Conosco talmente tanti obesi "vincenti", realizzati, lavoratori esemplari, e altrettanti lavoratori magri e deconcentrati, demotivati, inadatti.
    Ne conosco tanti da non poter dare stima, credito, fiducia a chi appiccica il bollino "loser" a un ciccione in quanto grasso.

    Se esistono ormoni, reazioni e abitudini che spingono verso il cibo, non è detto che co-esistano con gli "ormoni della pigrizia".

    Nonostante questo, spesso la profezia si autodetermina. E chi viene sottostimato, rende meno.

    Ma questo fenomeno non sarà mai una giustificazione. Piuttosto, mi fa detestare ancora di più i pregiudizi.

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  2. Vale anche per me, il mio capo (spedizioni e magazzino) è grosso ma tanto ma è quello che lavora più di tutti e non si ferma mai. Ovvio che sia preoccupata della sua salute (ci conosciamo da tanti anni e siamo una piccola famiglia ormai) ma se obeso significa pigrizia non me ne sono mai accorta.

    Classy

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