mercoledì 22 gennaio 2014

Se il corpo vuole un'alimentazione intuitiva

Un nuovo studio evidenzia l'importanza di ascoltare i segnali del proprio corpo. E avverte: rigide regole alimentari ostacolano o interrompono questa comunicazione. Verso HAES e oltre



La definizione di Alimentazione Intuitiva ha radici antiche e sebbene siano molti a professare di seguirla sono ancora di più coloro che la insegnano. Come spesso accade, quando manca una codifica ufficiale di un "metodo", non è difficile imbattersi in chi cuoce vecchie diete in una nuova veste o trasforma in business un'incerta competenza professionale. Di certo, è ovvio, non mancherà chi - competente fino in fondo - cerchi invece di dare una mano alle persone che hanno con l'alimentazione un rapporto stressato. E non mancano certo i siti dedicati.

Tiro fuori l'argomento per due ragioni. "Mangiare secondo intuito" è una delle più ovvie conseguenze dell'approccio HAES all'esistenza. Ritrovare la gioia di fare un po' di movimento ogni giorno, cancellare l'ultradecennale condizionamento dietistico dalla propria vita, riguadagnare fiducia in se stessi porta più facilmente ad ascoltare le esigenze del proprio corpo, con un meccanismo che potremmo definire "intuitivo". Ed è questo uno dei motivi per cui HAES può anche portare a perdere peso.

Cos'è quindi l'Alimentazione Intuitiva? In mancanza di una codifica prendo a prestito la definizione di un interessante studio preliminare su questo argomento pubblicato di recente da un team della Facoltà di Medicina dell'Università tedesca di Eberhard-Karls. A loro dire questo tipo di alimentazione "dipende dalla capacità di riconoscere i segni dell'appetito e della sazietà del proprio organismo e di mangiare di conseguenza".

Chi soffre di disturbi alimentari e decide di affrontare la cosa in un modo evoluto non solo riscopre e rivaluta la connessione diretta tra emozione, stress e alimentazione ma ne inizia a percepire le basi più profonde. Per questo, dicono i ricercatori, "l'alimentazione intuitiva è rilevante perché suggerisce un collegamento tra alimentazione e la capacità dell'individuo di percepire e reagire ai segnali del proprio corpo (IS - interoceptive sensitivity), il che è già dimostrato quanto sia associato con l'elaborazione dell'emozione e il controllo del comportamento".

L'aspetto interessante di questa definizione così intricata e dello studio di questi ricercatori, in un ambito assai poco studiato per la rilevanza che può assumere, sta anche nel fatto di guardare per una volta alle problematiche alimentari dall'alto, cercando cioè la connessione dell'alimentazione con la complessità dell'identità.

I risultati delle rilevazioni su 111 giovani donne sane sembrano indicare come IS rappresenti un mediatore, capace cioè di ridurre notevolmente le conseguenze di un'alimentazione legata a condizioni di stress, e rappresentare quindi un "motore" di buona salute.

E' ancora presto per dire qualcosa di certo su IS, ma è abbastanza chiaro quale potente strumento possa avere in mano chi riesce davvero ad ascoltare il proprio corpo. HAES suggerisce che, per arrivare a farlo, è necessario minimizzare per quanto possibile lo stress alimentare, focalizzandosi su attività quotidiane come il movimento fisico che facciano riscoprire il rapporto con il proprio corpo. In questo senso le rigide regole alimentari che molti si danno nel tentativo di controllare il proprio intake calorico potrebbero rivelarsi del tutto contrproducenti.

Ancora ne so poco, ma ho la sensazione che se la cancellazione delle diete dalla propria vita è il primo passo per passare dal vecchio dietismo ad HAES, l'Alimentazione Intuitiva, intesa in questo modo, sia invece una tappa successiva, quella di un percorso HAES pienamente maturo. Non a tutti è infatti dato di saper ascoltare il proprio corpo, e spesso anzi i cicci e le cicce si danno regole terrificanti proprio per evitare di essere sopraffatti da certe fragilità, in realtà così allontanandosi dal proprio corpo e impedendosi di ascoltare le necessità più profonde dell'organismo.

Voi che ne pensate? Riuscite ad ascoltare i segnali dell'organismo e ad agire di conseguenza? E' una capacità che si può apprendere?
(fonte foto 1 , fonte foto 2)

2 commenti:

  1. Alimentazione e nutrizione sono due cose completamente diverse. L’alimentazione è un atto cosciente, consapevole, di scelta di cibo per introdurre elementi che ci diano energia cioè calorie. La nutrizione è un atto non cosciente, è la presenza nei cibi di quei principi attivi che sono: vitamine, minerali, antiossidanti, enzimi e altro ancora, che sono fondamentali per l’efficacia biologica di un cibo e diretti responsabili del corretto funzionamento dell’organismo. Molte persone si alimentano e non si nutrono come si dovrebbe. C’è bisogno di capire come ottenere sufficienti calorie per avere energia ma anche come far si che gli alimenti vadano a nutrire le nostre cellule, per sapere come nutrirsi efficacemente il modo c’è scarica gratuitamente il report: www.benessereunico.com/report/

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    1. Se è vero che nulla si può dare per certo e che le informazioni abbondanti sull'argomento sono spesso incomplete, parlare di nutrizione come di un atto non cosciente mi sembra decisamente passé. Né ho capito esattamente in che modo questo avrebbe a che fare con l'alimentazione intuitva. E, chiudo, non ho nemmeno capito quel link ad una pagina che mi chiede dati personali senza dirmi di chi è, chi la produce e la gestisce, o chi sono gli autori della ricetta salvavita che propone.
      Mi scuserai, anonimo, se mi tratterrò dallo scaricare alcunché, di sistemini salvifici e risolutivi credo che un po' tutti ne abbiamo piene le tasche.

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