venerdì 14 febbraio 2014

Cibo e bambini. Cosa evitare, e cosa dire

Quando i genitori temono che i figli divengano obesi spesso inciampano in meccanismi deleteri che, alla fine, compromettono la salute della loro famiglia. Qualche consiglio di Aaron Flores per evitarlo



Aaron Flores, celebre nutrizionista americano che i lettori di questo blog conoscono bene, ha pubblicato una miniguida rivolta ai genitori, cinque cosine così semplici e lineari, e così importanti, che mi sembra molto utile pubblicare qui. L'ansia che provano i genitori italiani dinanzi ad un figlio o una figlia che sembra mettere su peso è tale, e tanto gravi sono spesso le iniziative intraprese in buona fede, che anche questo piccolo "pentalogo" può iniziare a fare la differenza. Eccolo in una veloce traduzione:
1) Il cibo non è né buono né cattivo. Un biscotto è solo un biscotto. Il suo valore è di calorie da carboidrati, proteine e grassi. Niente di più. Il biscotto non ti giudica. E' solo un biscotto. Pensieri negativi che riguardano il cibo portano ad errate abitudini alimentare sul lungo periodo, come la privazione alimentare o l'alimentazione compulsiva.

2) La Guerra all'Obesità non val la pena di combatterla. La salute è fatta di molte forme e dimensioni diverse. La tua salute è determinata dai tuoi comportamenti e non dal tuo peso. Mettere il peso al centro della salute può portare ad una immagine negativa di sé e ad un rapporto insano col cibo.

3) L'immagine di sé del genitore passa ai figli. L'immagine di sé è un comportamento acquisito, quindi sappiate che il vostro corpo "parla". In casa vostra si parla male dei ciccioni? Se si odia il proprio corpo, vostro figlio imparerà quel comportamento. Impariamo ad amare i nostri corpi indipendentemente dalla loro forma e dalla loro dimensione, in questo modo anche i nostri bambini impareranno ad amare i propri.

4) I bimbi per natura sono mangiatori intuitivi, impariamo quindi a dar forza a questa abilità invece di confonderla. I bambini nascono con l'abilità innata di mangiare quando hanno fame, e smettere quando sono sazi. Spingere il bambino a mangiare quando non ha fame o è sazio può dissolvere la capacità naturale di ascoltare il proprio corpo quando dà segnali di fame o sazietà.

5) Condividi la responsabilità quando devi dar da mangiare ai tuoi figli. Il tuo lavoro è mettere di fronte a loro un pasto sano e il loro compito è mangiarne. Includi cibo con cui possano giocare e cibo che cresce. Una volta che hai messo dinanzi a loro il pasto, lascia che siano loro a scegliere cosa e quanto mangiare. Non metterli fuori strada dicendo, ad esempio, prenditi un altro pezzo di pollo o niente dolce".
Cinque piccole cose, cinque dosi di buon senso, a cui mi sentirei solo di aggiungere un consiglio che molti esperti danno di questi giorni alle famiglie: via la televisione dalla sala da pranzo. Parlare con i figli quando si mangia, condividere il cibo e la giornata, aiuta a mantenere il focus sul piacere e il benessere. La televisione invece cancella tutto questo e rischia di azzerare la naturale predisposizione ad ascoltare il proprio corpo.

Son tutte piccole cose di buon senso, eppure sembrano così lontane da certe semplificazioni con cui ogni giorno si assiste qui da noi all'antiterrorismo della "guerra contro l'obesità", allo psicodramma mediatico dell'"epidemia" di obesità infantile su cui prosperano in tanti, in troppi. Se ci liberassimo una volta per tutte del pregiudizio e della discriminazione, dei luoghi comuni e del dietismo, tutti ne guadagneremmo in salute. E difficilmente in peso.
(fonte foto)

Nessun commento:

Posta un commento