lunedì 10 febbraio 2014

Lo psichiatra: chi fa diete sviluppa disordini alimentari

Nuove denunce contro il dietismo e i danni che ha causato. Anche in Australia sempre più psichiatri sconsigliano ogni forma di dietismo estremo. Ecco perché



La privazione alimentare protratta per lunghi periodi può portare con sé un disastro che può durare una vita intera: i disordini alimentari, l'incapacità cioè di bilanciare necessità nutritive e alimentazione.

Cynthia Bulik, direttrice del Centro di eccellenza Carolina per il trattamento dei disturbi alimentari (CEED), è una psichiatra che detiene la prima cattedra universitaria dedicata in Australia ai problemi dell'alimentazione, di cui si occupa dal 1982. Per Bulik le cose sono chiare: il dietismo appartiene ad un passato pericoloso.

"Se per il 2014 qualcuno ha fatto risoluzioni dietistiche - spiega - chiedo loro invece di spingersi ad essere più attivi e con costanza, di sostituire le bevande gassate con l'acqua. Il proposito di perdere peso è l'anticamera del fallimento".

Un'altra ricercatrice dello stesso istituto, Cristin Runfola, sottolinea come non tutti coloro che si mettono a dieta finiranno con sviluppare un disordine alimentare, ma il dietismo è uno dei maggiori fattori di rischio per questa patologia.

"Le diete estreme - spiega - non funzionano mai. Il fallimento di questo genere di dieta si traduce in un disappunto per l'individuo, specialmente se la dieta è collegata alla propria stima di sé. Il dietismo spinto al massimo può mettere a rischio e produrre problemi fisici e psicologici".

Quando si parla di disturbo alimentare, si parla di binge eating o alimentazione compulsiva, di anoressia nervosa o un insieme di problematiche legate ad un rapporto squilibrato con la nutrizione e l'alimentazione. "Questo insieme di disturbi - continuano gli scienziati del CEED - è collegato a comportamenti e sintomi dannosi per la salute che si verificano in modo orizzontale in tutta la società ma che spesso non vengono diagnosticati".

Questo genere di disturbo, spiegano, può portare a patologie vere e proprie. Quando la privazione alimentare viene usata come strumento dietologico, le risposte biologiche e psicologiche possono portare all'alimentazione compulsiva, che di fatto cancella i segnali con cui l'organismo segnala di essere sazio, o al contrario potrebbe spingere verso l'anoressia.

Al CEED spiegano che lo sviluppo di un disturbo di questo tipo può avere molte diverse cause, biologiche, psicologiche e sociali, e anche "ambientali". "Venire presi in giro da piccoli - sottolinea Runfola - il bullismo sul peso, le grandi porzioni di cibo ricche di zuccheri e i cibi ad alto contenuto di grassi... Tutto svolte un ruolo. L'enfasi sociale sulla magrezza estrema può spingere le donne e gli uomini a credere che sia realistico tentare di rendere i propri corpi come quelli di modelli ritoccati con Photoshop".

Secondo Runfola in questo senso i media giocano un ruolo fondamentale, mettendo in prima linea donne magrissime e uomini ipermascolini, associando entrambi ad immagini di successo, potere, sesso e felicità. "La gente - sottolinea - può spingersi a fare qualsiasi cosa per tentare di rientrare nell'idea sociale di bellezza e ottenere così il successo e l'attenzione che desidera".

Di interesse anche il fatto che il disturbo alimentare raramente si presenta all'improvviso. E' un processo lento. "Spesso - spiega Runfola - le persone possono sperimentare un periodo anche prolungato di sintomi sporadici che poi diventano una vera e propria sindrome clinica".

Che fare dunque quando la propria forma non soddisfa? Non pensare a dimagrire, dicono Runfola e Bulik, quanto invece buttarsi in qualcosa di nuovo che non abbia nulla a che vedere col cibo: apprendere qualche nuovo skill, andare a ballare, compensare se stessi con attività che non riguardino l'alimentazione o le diete. "Provare a fare cose che magari non si era mai sognato di fare - dice Bulik - Anche se non ci convincono, fare dei tentativi, e poi provare cose diverse. Cercare nuovi modi ed esperienze è un modo incredibilmente sano di crescere come individui". Suona molto HAES vero?
(fonte immagine)

Nessun commento:

Posta un commento