giovedì 6 febbraio 2014

No. L'appetito non è uguale per tutti

Confermata una delle ragioni genetiche dietro le differenze nell'appetito. La voracità non è una scelta. Bulli e disinformati prendano nota. Grazie



L'indizio genetico che l'appetito è variabile e individuale come pressoché qualsiasi altro istinto naturale lo avevamo da tempo. Ora però alcuni ricercatori sostengono di aver trovato una delle chiavi utili a spiegarlo. Non tutti hanno fame allo stesso modo, ma molti ritengono di poter giudicare gli altri in base al proprio appetito, l'unico che considerano legittimo.

Della grelina abbiamo già parlato più volte su queste pagine, ora un nuovo studio condotto dagli scienziati britannici del Medical Research Council (MRC) e del College London Institute King of Psychiatry sistema alcuni pezzi del grande puzzle della regolazione dell'appetito.

In particolare è emerso che una persona su sei presenta una specificità genetica, chiamata FTO, che nel 70 per cento dei casi si traduce in tendenza ad alimentarsi più della norma, un fattore genetico predisponente per l'obesità.

"Gli individui con due copie della variante FTO con rischio di obesità - spiegano i ricercatori - sono biologicamente programmate per mangiare di più. Non solo queste persone hanno livelli di grelina più elevati e di conseguenza hanno più fame, ma i loro cervelli rispondono in modo diverso alla grelina e alle immagini di cibo. Precedenti studi hanno rivelato che singole variazioni nel codice genetico del gene FTO sono collegate ad un aumentato rischio di obesità e questo comportamento è presente anche nei bambini in età prescolare".

Le ragioni dell'obesità rimangono come si vede ancora perlopiù sconosciute, lentamente però i ricercatori di mezzo mondo stanno aggiungendo porzioni di conoscenza. Utilizzando un campione di alcune centinaia di uomini, suddivisi tra i "normali" e coloro che avevano la variante genetica, è emerso chiaramente come in molti casi questi ultimi anche subito dopo aver mangiato tornavano ad avere lo stimolo dell'appetito.

"Sapevamo da tempo che le variazioni del gene FTO sono fortemente collegate all'obesità - ha dichiarato Rachel Batterham, che ha guidato lo studio - ma fino ad ora non sapevamo perché. Questo studio ci mostra che gli individui con due copie della variante FTO a rischio obesità, sono biologicamente programmate per mangiare di più. Non solo queste persone hanno livelli di grelina più elevati e di conseguenza sentono più fame, ma il loro cervello risponde in modo diverso alla grelina e alle immagini di cibo. E' un assedio".

Questi studi possono evidentemente contribuire a sviluppare nel tempo indicazioni terapeutiche per il contenimento dell'intake alimentare. Ma da subito ci dicono, a noi cicci e a chi non lo è, alcune cose importanti:

1. Gli obesi che riescono a dimagrire in modo permanente spesso lo fanno superando una determinante indicazione genetica, dimostrando una disciplina letteralmente sovrumana.
2. Chi mangia molto, chi ha sempre appetito, chi soffre di una voracità incontrollabile non è un pazzo, un disadattato, un masochista.
3. Non riuscire in una dieta, come succede al 95 per cento di coloro che tentano di dimagrire, non va considerato un fallimento (semmai è utile evitare di ricaderci e puntare alla salute).
4. Accusare gli obesi perché "mangiano troppo" è espressione di una ignoranza imperdonabile.
5. Ognuno di noi è fatto in modo diverso. E' bene che iniziamo a prenderne atto.
(fonte immagine)

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