lunedì 3 marzo 2014

Alle ragazzine insegnano che devono essere sexy

Basta girare per i negozi, guardare i giocattoli o i videogiochi per le più giovani. Spinte in ogni modo a diventare loro stesse merce per lo sguardo maschile. Le conseguenze più dirette? Discriminazione, depressione, disturbi alimentari



E' mai possibile che a decenni dalla nascita del movimento femminista, dopo eoni di discussioni e dibattiti sull'argomento, avendo alle spalle centinaia di migliaia di pagine, libri e bit dedicati a combattere la faccenda... Ecco com'è possibile che ancora oggi si debba parlare dell'influenza nefasta, per certi aspetti drammatica, del "mercato" e dei media su uomini e donne? Se lo si fa qui ora è perché ad essere prese di mira sono ancora, anche e soprattutto le più giovani, ragazzine che si meriterebbero qualcosa di meglio di un mondo che dice loro di dover essere sexy. Se ne parliamo qui non è solo per l'indignazione che provoca questo stato di cose ma anche perché questi messaggi concorrono a scatenare molti dei più drammatici disturbi della personalità e disturbi alimentari, ed è su questi disvalori che si basa gran parte della discriminazione odiosa di cui sono vittime le donne da giovani e da adulte.

A parlarne compiutamente è un bellissimo articolo uscito in questi giorni sul "Women's Blog" del Guardian, un importante giornale d'oltremanica. Un articolo che parla anche di oggetti teoricamente innocui come i giocattoli e videogame, spesso avanguardia di un assalto sociale all'identità femminile. Si parla di cose nei computer e sugli scaffali britannici, non molto diversi da quelli nostrani. Non sono tutte novità, ma sono in commercio, e questo dovrebbe bastare a far inorridire chiunque.

Dalle offerte dei grandi magazzini (Harrods che per 1000 sterline si offre di "trasformare" le piccole consumatrici fino ai 12 anni in Reginette stile Disney a suon di accessori vestiti e trucco), ai siti che diffondono videogiochi come Hollywood Beauty Secrets, per solleticare il desiderio di apparire sexy e desiderabili. La "cerimonia" di Harrods si conclude con il giuramento della bimba di essere "buona e gentile" e con una confezione completa per il makeup di cui, evidentemente, tutte le bimbe han bisogno.

Ci sono videogiochi "pensati" per le bimbe, come "Selena's Date Rush" o "Back to School Makeover" in cui - scrive il Guardian - "si ripetono le stesse logiche. Alle giocatrici viene data la possibilità di fare il makeup ad una bambolina digitale utilizzando tutti i prodotti di bellezza disponibili o prepararsi per un appuntamento galante il primo giorno di scuola. Il messaggio è sempre quello: conformarsi agli standard di bellezza e buttarsi sui prodotti di bellezza, queste come priorità per qualunque ragazzina". Lo stesso dicasi per giochi come "Dream Date Dress Up", dove si leggono cose come "hai l'appuntamento più importante della tua vita, stordiscilo con la tua bellezza". O istruzioni ancora più esplicite: "Quando Justin è venuto a prenderla questa mattina, lei si era svegliata senza makeup! Aiutala a completare il suo makeup prima che Justin se ne accorga". Sia mai che il giovane Justin possa sospettare che la bimba non dorma tutta truccata.

Questi messaggi sono marketing del marketing, vendono illusioni alle bimbe e le predispongono ad essere le consumatrici di domani, quando i dindi li tireranno fuori loro e non più i genitori. Un condizionamento massivo che si svolge in tutti i settori commerciali e ad ogni livello ma che in questo specifico caso impatta direttamente sulla salute dell'individuo e moltiplica la diffusione dell'odio sociale.

Si tratta di messaggi pervasivi e ubiqui, che spesso permeano anche l'offerta di marchi di grande richiamo, sostenuti da "consigli di bellezza" dei siti dedicati specificamente alla "bellezza" e che spesso si rivolgono proprio alle giovanissime. Come il Top Model Magazine, stigmatizzato dal Guardian perché invita le adolescenti a capire cose come "il Mascara da solo non basta! Devi fare di più per raggiungere un look solare!" "E poi - scrive il Guardian - non mancano i suggerimenti alle adolescenti su come pizzicarsi ruotando la mano sulle cosce per evitare la cellulite. Giusto per imparare da subito che il dolore è la via alla bellezza per ogni donna".

"Così rispondiamo - scrivono gli autori dell'articolo - a chi pensa che la nostra sia una reazione esagerata. E' vero. Prese singolarmente queste singole cose... Ma tutte insieme consentono di comprendere l'impatto enorme che possono avere sulle giovani ragazze. Ovunque sono bombardate con l'idea che il modo in cui appaiono sia tutto, che il loro posto sia la casa, che soddisfare lo sguardo maschile sia la cosa più importante, e vengono bersagliate dalle imperfezioni che bisogna sistemare. Come se il bombardamento costante di donne ipersessualizzate sui media non fosse già abbastanza per comunicare un messaggio del genere".

Vista da qui, e da uomo che non si considera un bacchettone, avverto chiarissimamente l'allarme lanciato dal quotidiano britannico. Questa cosa ci sta sfuggendo di mano. Ed è inutile ricordare quanto tutto questo pesi sulla salute delle giovani donne. Non solo perché depressioni e disturbi alimentari sono spesso legati proprio al sentirsi incapaci di raggiungere "lo standard", ma anche perché chi invece cavalca l'onda ha una spinta doppia a diffondere odio ed escludere chi "non ce la fa". La discriminazione ha sempre due vittime: chi discrimina e chi è discriminato, entrambi immersi nell'odio.

Possiamo scegliere di ignorare i segnali che il mondo che abbiamo costruito dà ai più giovani. Possiamo dire che è compito delle famiglie, o della scuola, occuparsi di queste cose. Intanto però, là fuori, qui nelle nostre case, molte, troppe ragazzine sviluppano vere e proprie ossessioni sul proprio corpo, con conseguenze a cascata sulla propria salute e la propria felicità. E' davvero possibile continuare a far finta di niente?

(nell'immagine alcune news emblematiche prese da Twitter.com)

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