mercoledì 20 gennaio 2010

Air France-KLM: gli obesi li discriminiamo in nome della sicurezza


Claudicante improvvisa smentita poche ore fa della grande compagnia aerea Air France-KLM per una notizia che stava per suscitare un baccano senza precedenti, secondo cui i passeggeri obesi sarebbero stati costretti a comprare due posti per volare sui suoi aerei. Vale la pena addentrarsi nella cosa, visto che la smentita di Air France è una smentita solo a metà: la discriminazione è confermata.

Di grave imbarazzo per la società franco-olandese parla Le Parisien, che osserva come il sito della compagnia non lasci adito a dubbi: l'obeso che vuole essere sicuro di volare in economica deve comprare due posti. L'azienda, bontà sua, il secondo posto lo fa pagare il 25 per cento in meno del primo.

L'alternativa, indicano i responsabili dell'azienda alla stampa francese, è che chi è molto corpulento compri un posto solo, col rischio però di rimanere a terra in caso di volo pieno, un caso nel quale, secondo la società, l'obeso rappresenterebbe un rischio sicurezza.

Ciò che Air France ha smentito, dunque, è solo l'obbligo di acquistare due posti, mentre ammette senza incertezza la discriminazione di trattamento ai danni degli obesi.

Immediata la reazione delle associazioni per i diritti civili, compresi quelli degli obesi, indignati per la disparità di trattamento e soprattutto, per dirla con Anne-Sophie Joly, presidente del Collectif national des associations d'obèse, anziché adeguarsi alla diversità delle forme umane la compagnia chiede che siano gli umani ad adeguarsi ai suoi limiti.

In altre parole, anziché prevedere posti adatti anche ai passeggeri obesi, che certo non sono una rarità, si insiste nel vendere posti da media statistica, e si giustifica la discriminazione con la sicurezza, quando si tratta invece esclusivamente di una questione di logistica e di denaro.

Si potrebbe archiviare il tutto come una policy discriminatoria di una società privata libera di fare quel che vuole ma così non è: la compagnia svolge infatti un servizio pubblico e rappresenta un passaggio quasi ineludibile per milioni di passeggeri europei ogni anno. Le sue decisioni, dunque, si riverberano sull'equità sociale e i pari diritti dei cittadini. C'è solo da sperare che il legislatore francese ne prenda nota e che gli obesi europei facciano sentire la propria voce.

(fonte foto)

10 commenti:

  1. C'est la vie. Ma non lo dicono in Francia, dove si mantengono (almeno) le apparenze. Sarebbe il commento italiano: c'è già chi paragona il sovrappeso al bagaglio.
    Intelletti illuminati. :)
    Alcuni fanno la battuta (divertentissima), altri vogliono far riflettere, altri non sganceranno mai dieci euro per mettere il bagaglio in stiva e rosicheranno a vita.

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  2. Ma in Francia non erano + civili che in Italia?

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  3. Eh si, almeno in Francia ci tengono all'immagine, parrebbe :)

    Per rispondere all'anonimo ;) non so chi sia più o meno civile, quel che è certo è che c'è molto da fare per affermare i pari diritti dell'obeso. Credo ci sia una sostanziale incomprensione delle loro esigenze, e forse anche una scarsa attenzione strategica dal punto di vista industriale (vista la quantità di obesi in circolazione).

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  4. Paolo, ti ho letto! ;) :D

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  5. Ahh si si ho capito, mo' magari preparo un post ;) Grazie Layla!!!

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  6. Non capisco la sorpresa, né l'indignazione.
    Non mi risulta che Air France KLM sia un ente benefico. E' una società quotata in borsa che punta alla massimizzazione del profitto. Ed il profitto è, coerentemente, la sua religione.
    Avete presente il bellissimo "VIP, mio fratello superuomo" di Bruno Bozzetto? Ecco, Air France è come Happy Betty: in mente ha la produzione di utili.
    Di conseguenza se si occupano due posti (in uno o in due), si pagano due posti.
    Non è discriminazione: non vengono trattate in maniera differente due situazioni uguali, bensì diversamente due situazioni differenti (occupazione di due posti/occupazione di un posto).

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  7. @Anonimo
    La discriminazione è così definita da Wikipedia:
    "trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria".
    Naturalmente uno può vederla come la vedi, e come la vede Air France. Oppure può chiedersi come mai con tutti i cicci che ci sono in giro non ci siano posti dedicati a loro.
    Tutti, invece, possono leggersi la sentenza della Corte Suprema canadese, secondo cui "una persona, un posto". Il motivo è di equità, ovviamente, ma sta anche nel fatto che il trasporto non è solo profitto, è anche un servizio di interesse pubblico, soggetto a regole di interesse pubblico.

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  8. Ma perché parli di non discriminazione e vuoi avere un posto speciale, come un handicappato?
    Che vuoi che ti dica? Prendi il tuo posto da handicappato (quando esiste chi purtroppo ha delle vere menomazioni insuperabili) e fatti ammettere di diritto alla categoria dei malati a cui pretendi di non appartenere pur desiderandone ardentemente i privilegi.
    Potremmo anche pensare alle quote di riserva disabili per l'accesso nella pubblica amministrazione, perché no? Ma ovviamente badando bene ad essere considerati come persone normali.
    Non si possono avere capra e cavoli...
    La Corte Suprema Canadese: ahahahahhahah!
    Autorevole come la Cassazione italiana: oltre 30.000 sentenze all'anno che si contraddicono l'un l'altra. Sempre che non ci si fermi all'informazione da TG com.

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  9. PRIVILEGI dei malati?!
    Ma per favore

    Layla

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