lunedì 15 marzo 2010

Prada sotto accusa: discrimina i grassi

Le accuse sono tutte da provare ma guadagnano in queste ore gli onori delle cronache, perché il loro tono è duro, pesante e insolito per una multinazionale come Prada, tra le firme più importanti nel mondo della moda. Un ex manager di altissimo livello, Rina Bovrisse, intende continuare la propria battaglia legale contro l'azienda che accusa di discriminazione, una discriminazione che sarebbe dovuta al suo rifiuto di dimagrire.

La fonte della notizia ripresa dal Corsera è il Japan Times secondo cui un tentativo di conciliazione tra la manager e la società sarebbe fallito, aprendo quindi la prospettiva di una lite giudiziaria dovuta al suo licenziamento.

Il primo round, sottolinea il Telegraph, si è già concluso ed è stato vinto dalla compagnia che spiega in una nota: "Prada intende rendono noto che un tribunale giapponese ha già respinto tutte le accuse dell'impiegata e confermato che il licenziamento di Rina Bovrisse è stato perfettamente legale".

Invece secondo Bovrisse, che supervisionava le attività di decine di negozi Prada in Giappone, quanto accaduto non riguarderebbe soltanto lei ma anche altri impiegati di Prada, che intende chiamare come testimoni nella vicenda.

Tutto sarebbe iniziato a suo dire nei mesi scorsi quando Davide Sesia, CEO di Prada Japan, con il capo delle risorse umane Hiroyuki Takahashi, avrebbe iniziato a discriminare gli impiegati sulla base del loro aspetto, una situazione che - sostiene - l'ha portata a soffrire un pesantissimo stress e le ha tolto la voglia di lavorare.

A detta di Rina, fin da novembre sarebbe stata sospesa d'imperio dalle sue funzioni, il tutto seguito poi dal licenziamento legato alle accuse scagliate contro Prada e che l'azienda bolla come false.

Secondo la manager, che sostiene di essere stata oggetto di pesanti aggressioni verbali per il suo peso, le sarebbe stato anche chiesto di spingere alle dimissioni almeno 15 gestori di negozio e loro assistenti, descritti come "vecchi, grassi, brutti, disgustosi o non in linea con l'immagine di Prada". Questo sarebbe accaduto lo scorso maggio, da allora la maggiorparte di costoro si sarebbe licenziata anziché affrontare i trasferimenti disposti dalle risorse umane.

Per correttezza va detto che sia la divisione nipponica di Prada che quella italiana continuano a negare fermamente le accuse di Bovrisse che, a sua volta, si dice pronta a tornare in tribunale.

6 commenti:

  1. Sarà vero? O trova testimoni e gente che ha subìto la stessa cosa o perderà la causa... Mica per prada ma perchè funziona così dappertutto, le cause di lavoro sono quelle più difficili.

    RispondiElimina
  2. Sì ma i tribunali lo sanno quant'è complicato o almeno dovrebbero. non so prada ma penso in ogni caso che allontanare i grassi sia uno sport per un sacco di ditte anche quà in italia.

    RispondiElimina
  3. Quando ho visto Il Diavolo Veste Prada l'ho liquidato con il classico è solo un film; quando ho letto un certo articolo sulla disfatta pradese al MET mi sono detta è proprio vero che gli stilisti scelgono modelle rettilinee perché sono limitati.
    Leggendo l'art. su Rina Bovrisse inizio a dubitare seriamente della "povera" Miuccia... Non so quindi chi abbia ragione, ma non mi sorprenderei se fosse tutto vero.

    RispondiElimina
  4. A mio modesto parere l'obesità è un "sintomo" di qualcosa che non va o non è andato per il verso giusto. Che sia di natura fisiologica o psicologica, comunque è una mancanza di equilibrio.Il sovrappeso esagerato fa male, fa male alle ossa, fa male alla persona che lo "indossa". Ora, la discriminazione che viene fatta, in più ambiti, è qualcosa di crudele. Entro certi limiti l'obeso può fare qualcosa per non esserlo, le situazioni sono le più diverse, e non si è tutti forti e risoluti e risolti come forse si vorrebbe. Trovo che nessuno dovrebbe aggiungere "peso" alla persona obesa con atteggiamenti denigratori e/o discriminatori. E un'azienda come Prada invece di fare il pesce in barile e acconsentire tacitamente a queste discriminazioni, potrebbe invece diventare un esempio da seguire nell'agevolare e valorizzare le persone che hannno un peso straordinario, pensando anche una linea "straordinaria" dedicata! BigOne

    RispondiElimina
  5. Io mi sono sempre chiesto cosa aspettano le grandi case della moda a lanciare pretaporter per le grandi taglie, invece lasciano tutto a queste case specializzate che ti fanno pagare tutto il doppio e magari pure per cose così così ç_ç Romeo

    RispondiElimina
  6. certo che se è vero...beh prada e bertelli non sono certo un esempio di bellezza!

    RispondiElimina