lunedì 25 novembre 2013

Una nuova conferma: l'obesità genetica

Una gran bella notizia per la lotta alle patologie favorite dal sovrappreso e dall'obesità arriva dall'Università di Cambridge. Una notizia che descrive la discriminazione contro gli obesi come un comportamento compulsivo da condannare. Essì, perché gli scrienziati inglesi hanno lavorato sul funzionamento del gene KSR2 e hanno compreso qualcosa di più su come il suo funzionamento possa influenzare la vita delle persone, la loro capacità di bruciare calorie e, più in generale, di mantenere il giusto metabolismo.

In particolare, spiegano i ricercatori, KSR2 appartiene "ad un gruppo di proteine (..) che giocano un ruolo essenziale nel garantire che i segnali dagli ormoni come l'insulina siano elaborati correttamente dalle cellule (..) per quanto concerne la loro crescita, la velocità di divisione e l'uso dell'energia".

Insieme agli scienziati del Welcome Trust Sanger Institute, gli autori dello studio hanno sequenziato il DNA di oltre 2000 obesi e identificato mutazioni multiple nel KSR2. "I soggetti con le mutazioni - hanno spiegato - hanno subìto un aumentato impulso a mangiare nell'infanzia, ma anche una ridotta attività metabolica, con la loro ridotta capacità di utilizzare tutta l'energia che introducevano".

Il problema metabolico viene spesso associato a disordini tiroidei. Ma non in questo caso. Spiegano i ricercatori infatti che in questo caso la tiroide dei soggetti risultava normale. "Da tempo si ritiene che alcuni individui consumino le calorie più lentamente di altri - dicono gli scienziati - Questo studio dimostra per la prima volta che difetti nel KSR2 possono alterare le capacità metaboliche dell'individuo e il modo in cui il corpo elabora le calorie".

Dal punto di vista scientifico, dunque, ci si trova dinanzi ad un gene che non solo esercita un peso sull'appetito ma anche sul modo in cui l'energia viene consumata dall'organismo. "In futuro - sperano i ricercatori - la capacità di rimodulare il KSR2 potrebbe rappresentare una nuova utile strategia terapeutica per l'obesità e il diabete di tipo 2".

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